CASALAMAGGIORE -Buone notizie per l’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore: proprio ieri è, infatti, arrivata la conferma di un fondo da 15milioni di euro che la Regione ha destinato ad importanti interventi sulla struttura. Un notizia che arriva in un momento difficile per la sanità ma che accende una piccola speranza per il futuro dopo che negli ultimi anni l’ospedale è stato, suo malgrado, al centro della cronaca.
Riguarderanno principalmente interventi strutturali antisismici ed antincendio i lavori che saranno realizzati all’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore grazie ad un contributo destinato al nosocomio dalla Regione Lombardia. Un fondo tanto importante quanto atteso per la sanità dell’intero territorio frutto di una delibera di Regione Lombardia che mette al centro la sanità lombarda.
Un intervento, come detto, importante di cui si dice contento anche il primo cittadino di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni che negli scorsi anni è stato anche protagonista con i colleghi sindaci del comprensorio della battaglia per la difesa del punto nascite (chiuso, come noto, per il mancato raggiungimento della soglia minima di 500 parti all’anno)
Gli interventi che saranno realizzati con i 15milioni di euro prevederanno poi una sistemazione degli spazi interni della struttura, così come previsto dal progetto a cui sta lavorando l’Asst di Cremona.
Ancora presto per parlare di tempistiche: dopo lo stanziamento dei fondi dovrà, infatti, essere ultimato il progetto per poi procedere con la gara per l’affidamento dei lavori.
Intanto, sempre in tema di sanità, torna attuale la chiusura dei punti nascita dei nosocomi di Asola, Casalmaggiore e Codogno per cui la consigliera regionale del Pd Antonella Forattini, con il collega cremonese Matteo Piloni, ha presentato ieri una mozione per chiederne l’apertura. Una mozione firmata anche da Movimento Cinque Stelle e Italia Viva. «Martedì, in aula consiliare, è stata approvata una mozione urgente presentata da Forza Italia per il mantenimento del punto nascita di Iseo – spiega Forattini – e se vale per uno, il medesimo ragionamento può valere anche per altri punti altrettanto strategici nei loro territori. È per questo che chiedendo (o confidando nella) coerenza della maggioranza di Lega e Forza Italia, abbiamo presentato una mozione con cui, sostanzialmente, chiediamo a Fontana e Moratti di presentare una richiesta al Ministero della Salute per mantenere in attività questi punti nascita, quali punti con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui, ma strategici per il territorio del casalasco-viadanese, del mantovano-bresciano e del lodigiano, nonché ad attivarsi per proporre una revisione del decreto ministeriale 15 del 2 aprile 2015 che regola la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera».