Po e fontanazzi in calo. Ponte di San Benedetto forse aperto da lunedì

MANTOVA Costante, anche se lento. È innegabile che il livello del Po, da tre giorni a questa parte, stia diminuendo. Ma si tratta di una riduzione dei livelli di certo non rapida, che sta tenendo in allerta Aipo, forze dell’ordine e Prefettura per un lasso di tempo forse maggiore rispetto a quanto si è verificato nel corso di altre piene.
Se in altre occasioni, infatti, la piena era passata in modo piuttosto veloce, ora invece la decrescita è più lenta. Tanto che, come conferma Aipo stessa, i propri operatori rimarranno in attività anche per tutto il weekend fino a lunedì. Il vantaggio di tale lenta riduzione dei livelli del fiume sta nel fatto che, per lo meno, ci sono anche meno rischi di erosione e di danneggiamento degli argini.
In ogni caso la situazione, nonostante il calo, viene tenuta sotto controllo. Già nella notte appena trascorsa l’allerta legata ai livelli del Po sia passata da elevata a moderata sia a Borgoforte che a Sermide. Al momento di andare in stampa, poco prima delle 23, il livello di criticità era ancora rosso. La lentezza con cui la piena sta transitando è dovuta all’Adriatico, che ha iniziato a ricevere le acque del fiume in modo consistente solamente nel corso delle ultime ore, provocando la difficoltà di riduzione dei livelli del Po.
Il numero dei fontanazzi cala, ma comunque il fenomeno rimane presente in varie località: a Torricella (Motteggiana), Riva (Suzzara), Boccabassa (Viadana), Pomponesco, Campitello e Sant’Alberto (Marcaria), Sacchetta (Sustinente), Serravalle, Scorzarolo (Borgo Virgilio), Portiolo (San Benedetto), Revere e Pieve di Coriano. La protezione civile, insieme al personale Aipo, sta tenendo attentamente monitorati proprio i fontanazzi, anche se il fenomeno dovrebbe velocemente diminuire con la riduzione dell’importante volume d’acqua in transito lungo il Po.
Per quanto riguarda i ponti, la situazione non cambia: rimane chiuso, oltre al ponte di barche di Torre d’Oglio e al ponte di Calvatone, solamente il ponte di San Benedetto. Quest’ultimo infatti, oltre ai problemi legati al terremoto, presenta il cantiere di realizzazione del nuovo manufatto. Una situazione che, dunque, necessita di particolare attenzione.
In lieve calo anche il numero degli evacuati, da 147 a 126 così distribuiti: 10 a Formigosa, 13 a San Benedetto, 23 a Viadana, 8 a Borgo Virgilio, 12 a Quistello, 7 a Governolo, 6 a Gazzuolo, 7 a Ostiglia, 4 a Suzzara, uno a Motteggiana, 13 a Quingentole, 22 persone a Sermide e Felonica. Rimangono off limits anche tre allevamenti (bovini e suini) che, tra Motteggiana e Suzzara, erano stati evacuati ancora mercoledì.