Calcio – Mattia Muroni (Mantova): “Serie B… Non vedo l’ora”

MANTOVA Debuttare in Serie B a 28 anni. Succederà a Mattia Muroni, uno degli artefici della magnifica promozione del Mantova tra i cadetti. Il dt Botturi ha blindato anche lui: il contratto, in scadenza nel 2025, è stato prolungato di un anno.
Mattia, te lo aspettavi?
«Più che altro ci speravo. È stato un gesto non scontato da parte della società, e che mi ha reso felice».
Finalmente esordirai in B…
«Così pare (ride). Battute a parte, è un traguardo che inseguivo da qualche anno. È arrivato quando meno me lo aspettavo, dopo una stagione incredibile e una promozione totalmente inaspettata. Così è ancora più bello. Mi sento carico e impaziente».
Cosa potrà combinare il Mantova in B?
«Mi auguro possa essere una bella sorpresa. Che possa dire la sua, mantenendo la propria identità di gioco».
L’asticella si alzerà parecchio…
«Certamente sarà complicato, perchè troveremo tante squadre attrezzate, Ma noi partiamo da una buona base, che poi è quella che ci ha portati a raggiungere la B. Ecco, da lì dobbiamo ripartire. Dalle nostre certezze. Chi arriverà dovrà mettersi a disposizione del gruppo ed entrare, anche con pazienza, nei meccanismi di un gioco non semplice ma, come abbiamo visto, redditizio».
Anche per te il gioco di Possanzini è stato una scoperta?
«Sì. Devo dire che ha arricchito il mio bagaglio tecnico. Perchè aumenta le responsabilità di chi sta in campo. Praticamente devi essere pronto a ricevere il pallone in ogni zona, e a gestirlo di conseguenza. Io mi diverto perchè mi è sempre piaciuto toccare tanti palloni».
Che voto daresti alla tua stagione?
«Qui vado in difficoltà… Diciamo che sono contento del mio rendimento. Ho giocato con continuità e già questo per me è stato importante».
Qual è stato il momento più bello a livello personale?
«La doppietta di Crema. Segnare qualche gol era uno dei miei obiettivi, anche perchè ci sono riuscito poche volte in carriera. Segnarne addirittura due, tra l’altro di qualità, in una partita sola mi ha sorpreso».
Senti di avere margini di crescita?
«Tutti possiamo migliorare, a qualsiasi età. Io, per esempio, posso crescere a livello di struttura e forza fisica. Sto lavorando per questo. E poi vorrei dare ancora più “valore” ai palloni che tocco: riguardo spesso le mie giocate proprio per migliorarmi».
L’anno prossimo ritroverai da avversarie Modena e Reggiana…
«Le mie due ex squadre. Saranno belle sfide».
Al di fuori del calcio, come definisci Mantova?
«Una città a misura d’uomo, in cui mi sono inserito a meraviglia. Abito vicino al Parco Te, e quando voglio fare due passi quella è la mia meta. Ogni tanto qualcuno mi ferma e questo mi piace, perchè amo parlare con la gente».
Cos’altro hai scoperto?
«Ho visitato sia Palazzo Ducale che Palazzo Te, e devo dire che ne sono rimasto affascinato. Non sono un esperto di arte, ma quando vedi certi affreschi non puoi rimanere insensibile».
Ti manca qualcosa della tua Sardegna?
«Beh, è scontato rispondere il mare. Però due anni a Modena, due a Reggio e uno a Mantova mi hanno fatto sentire a casa anche in pianura. Solo la nebbia faccio ancora fatica ad accettarla…».
Progetti estivi?
«Sono in partenza per la Malesia, poi mi fermerò in Sardegna. E a inizio luglio di nuovo a Mantova per i primi allenamenti. Carico e impaziente di mettermi alla prova in Serie B».