MANTOVA No, il punto di Busto Arsizio non ha fatto fare i salti di gioia in casa Mantova. Dopo il dt Christian Botturi, l’ha ammesso anche il tecnico Davide Possanzini. Segno che in viale Te non ci si accontenta e che l’ambizione sta crescendo di partita in partita. Ecco perchè domani col Novara ci si attende un solo risultato: la vittoria. «Il match con la Pro Patria – ha spiegato ieri in conferenza stampa Possanzini – ha lasciato cose positive e negative. Personalmente mi è rimasto un retrogusto amaro. Per carità: è un punto che fa comodo. Però bisogna fare qualcosa in più per vincere le partite. Bisogna provarci fino all’ultimo secondo, anche a costo di perdere. Perchè è attraverso queste gare che passa il nostro percorso di crescita. Dite che è una mentalità da big? Io so che siamo partiti con un obiettivo: la riconoscibilità. Non mi fa paura la sconfitta. Mi fa più arrabbiare quando i giocatori non fanno quello che proviamo in settimana. A Busto non abbiamo offerto una brutta prestazione, però dovevamo fare di più».
Ora c’è un trittico di partite in una settimana. Le prime due in casa: domani col Novara e martedì con la Pro Vercelli; la terza nella vicinissima Verona, sabato 28 con la Virtus. Un’occasione ghiotta per incamerare punti. «Penso solo al Novara – dice Possanzini – . È una squadra difficile da inquadrare, anche perchè ha appena cambiato allenatore e questo aspetto toglie qualche punto di riferimento. Inoltre sono convinto che il Novara abbia raccolto meno di quello che ha prodotto. Le statistiche dicono che sia nei primi posti come tiri in porta, passaggi, cross. Quindi è una squadra propositiva e noi dobbiamo prepararci bene».
Tiene banco il digiuno di Gaetano Monachello, che non ha ancora trovato la via del gol. Dalle parole di Possanzini si deduce una certa insofferenza da parte dell’attaccante siciliano: «Lui ci tiene ad essere utile alla squadra. Però deve capire che non sono i gol a renderlo utile. C’è tanto altro. Il gol non deve diventare un’ossessione, anche perchè le sue qualità non sono in dubbio. Io, quando giocavo, ho trascorso periodi più lunghi senza segnare e ho capito che bisogna stare tranquilli. Tutti abbiamo fiducia in Gaetano e lui lo sa».
Tra le certezze di questo Mantova, c’è il ritrovato rapporto con i tifosi. Spiega il mister: «Quando parlavo di amaro in bocca per il pareggio di Busto, pensavo anche ai tifosi. Loro ci stanno sostenendo in maniera incredibile, e noi abbiamo il dovere di alimentare questo entusiasmo. Per questo mi dispiace quando non facciamo abbastanza per portare a casa le partite».
Rimbrotti a parte, il giudizio di Possanzini sul gruppo è assolutamente positivo: «Sono stupito della rapidità con cui i ragazzi hanno appreso i concetti. Ora, anche per rispondere alle contromisure degli avversari, stiamo cercando di affinare il nostro sistema di gioco, esaltandone i pregi e valorizzandone le potenzialità. La chiave di tutto è la curiosità: questi giocatori ce l’hanno. Poi arriveranno anche momenti di rigetto, però al momento vedo tanta partecipazione. E questo mi gratifica».