La VOCE dei tifosi, racconti dai gradoni dello stadio: Mantova-Cremonese

corazon

di Chiara Sanguanini

Una serata speciale. Cronaca di gioia ritrovata. Ore 16.30: sono già arrivata in curva Te, solito posto, soliti “amici”. Con me Bice. Tensione pre derby. Saluti, sorrisi, parole buttate lì, quasi fossero anti/stress. “Come va?” “Mah, vedema alla fine, a li set” “L”è mia facil, però chissà” “Ogni volta una nuova formazione” “Intanto Mensah c’è” “È di buon auspicio!”. Non mancano i soliti commenti meteo “A ghe mia fred” “È l’umidità che disturba” e quelli sugli ultrà “Dicono che si son picchiati!” “Non credo. I è mia atseta stüpid…” Entrano i ragazzi per il riscaldamento. Boato e cori. “Lo stadio però non è pieno!” “Abbastanza dai!”. La Cisa là in fondo, nella quasi nebbia in val Padana, è grigiorossa: si vede poco e si sente appena.
“È una compagine grigio (topo) rosso bardata. Vincere. Vale doppio!!!” “La maglia biancorossa è bella da morire!”. Volano i soliti insulti; la parola più usata da noi e loro è sinonimo di cacca. “Stavolta il paroliere non si è impegnato!” “Vive di rendita!” “Però dicono che porti bene” “Sì, ma a chi?” “A nuatar!” Un tipo laggiù gira con una strana maschera di gomma da maiale. Ridiamo. Bice profetica “Oggi vinciamo e segnerà Bragantini ” “Numero?” “Trenta, adesso lo so!” “Speriamo” “L’importante è che qualcuno segni” aggiunge lei che subito riprende a cantare. Entrano le squadre. Su le sciarpe!
La Cremonese parte forte, ma il Mantova alla prima occasione lancia Mensah che pare imprendibile. “Non possiamo fare a meno di Mensah. Un gigante generoso” “Il nostro GGG!” “Due gialli per loro in due minuti. Bene” “Is dà sübit na rechiada” “Giochiamo alla pari” “Loro mi fanno paura” “Traversa di Trimboli!” “Eh, ma allora l’è sfiga” “Bella azione” “Bella azione, ma quando gira male…”. Passano i minuti. “Loro in attacco combinano poco” “Troppo leziosi!” “Mei!” “Anche noi… gran fatica a tirare in porta” “Purtroppo non abbiamo un bomber che la butti dentro anche solo a soffiare!” “Oggi però meno ghirigori e più velocità” “Dai Mantova! Orgoglio! Tiraaaaa!”
Barbara davanti a me ha un cappottino elegante con il collo di pelliccia. “Ecologica” specifica lei. Le chiedo “È il nuovo abbigliamento autunno inverno degli ultrà?” Lei ride. Non fa un gran tifo, non si scompone, ma pare contenta. Finisce il primo tempo. Scende la nebbia. Dalla nostra curva non sarà facile vedere le azioni dei ragazzi che attaccheranno verso la Cisa. I grigiorossi cantano “odio il Mantova” e uno dietro grida “Ce ne faremo una ragione”
Inizia la ripresa. Dopo qualche minuto devo andare. “Vai via?” “Mi tocca. Stasera recito a San Martino Gusnago. Però mi raccomando: voglio notizie, belle o brutte che siano”
Ed esco. Malvolentieri. Cammino e cammino.
Sono quasi alla macchina quando sento il suono del mio w.a. Oddio… “GOOOOOOLLL di BURRAI, il capitano! Non ho visto niente ma qui è bellissimo!!!” “Sbrisolona 1 Torrone 0!”
“Tu si’ ‘na cosa
grande pe’ mme
‘Na cosa ca me
fa nnammura’
‘Na cosa ca
si tu guard’a mme
Je me ne moro accussi…”
(Modugno)
Parto e aspetto. “Mamma che fumana in mezzo alla campagna!” Altro trillo. Il cuore si ferma. “Quanto manca?” Bice finalmente può usare il suo mantra e io ritorno a respirare. Dopo mezz’ora sono arrivata. E il Mantova ha vinto!!! “Vincere contro la Cremonese non ha prezzo!”. I colleghi della compagnia teatrale esultano con me. Ho l’adrenalina a mille. Cerco qualche commento su fb. “Vittoria, grande baldoria!” scrive Leonardo. Renata da par suo dice “Senza voce ma sussurro BRAVISSIMI” E Alex dichiara “Siamo belli come il sole”
Recito la parte di una vecchia signora un po’ rinco che improvvisamente se ne esce con una battuta fuori dagli schemi “Faghi al minestrun par festegiar… la vittoria del Mantova” e sventolando una bandierina biancorossa mi godo le risate e gli applausi del pubblico. Avevo veramente paura di non “poterla usare”. Forza Mantova, mai molar!