CERESE Lo sport è in quarantena come tutti noi. Non ci sono prospettive immediate di ripresa e la quotidianità di quanto succedeva prima dell’emergenza Coronavirus è stata sconvolta in attesa di ritornare alla normalità. Mancano gli allenamenti, i momenti scherzosi coi compagni di squadra, la partita con la vittoria o la sconfitta. Della situazione non facile che stanno vivendo gli atleti abbiamo parlato con il centrale del Gabbiano Emiliano Giglioli. «Credo che questo periodo, che ci auguriamo sia breve, non ci cambi la vita anche se stiamo facendo sacrifici – sono le sue prime parole – Ne approfitto per fare tanti lavoretti in casa. Proprio in questi giorni sto cambiando lavoro. Sempre Ufficio acquisti ma per un’altra azienda di Villafranca, ma con quello che sta succedendo è tutto spostato di una settimana. Riempio le giornate sistemando l’album di foto del matrimonio o riordinando il garage. Riesco a fare qualcosa per tenermi in forma, addominali, elastici e step e un po’ di corsa la settimana scorsa. Ma voglio rispettare le regole e cerco di fare qualcosa in casa; ci si ingegna per riempire le giornate. Attività fisica davvero molto blanda». Il centrale del Gabbiano prova a prevedere cosa succederà: «Prima c’è da sistemare lo sport ai più alti livelli. Poi vengono i campionati minori. Ma la situazione è molto confusa ed è difficile dire cosa succederà. Io ho una mia idea per uscire da questa situazione. Si potrebbero disputare i play off più avanti senza retrocessioni o coi play off retrocessione nella situazione di classifica di quel momento. Difficile ipotizzare il recupero delle gare perse perché tanti in B lavorano. Penso a play off allargati, con vantaggi e svantaggi per squadre ferme da tempo. Ma serve un compromesso come è successo in altri campionati. Qui è emergenza e va tenuto conto che l’80% dei giocatori lavora. Magari servirà congelare promozioni o retrocessioni». A “Giglio” manca la quotidianità della vita sportiva: «Ho steso magliette e pantaloncini ma ho ancora la borsa fatta per l’allenamento da un mese. Mi manca il contatto fisico e le c… coi miei compagni di squadra, gli allenamenti, le partite. La quotidianità sportiva si è interrotta e ti chiedi che cosa sia successo. Speriamo di poterci dare presto una bella stretta di mano». Come non essere d’accordo? Alla prossima e sul campo… “Giglio”.
Sergio Martini