Tennis tavolo – La Brunetti apre agli atleti paralimpici: pronto il team di A2 con Michela Brunelli ed Elia Bernardi

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Elia e Michela giocheranno anche con le squadre D3 e C2 normodotati

CASTEL GOFFREDO La Brunetti Castel Goffredo allarga gli orizzonti. Della famiglia, da ieri, fanno parte anche due straordinari atleti paralimpici, Michela Brunelli ed Elia Bernardi. Insieme formeranno la squadra di A2 paralimpica con grandi ambizioni di salire nella massima categoria. In più, Elia sarà il capitano della squadra D3 normodotati con bimbi di 8/10 anni; e Michela il capitano della C2 femminile, sempre con i bimbi.
Michela Brunelli è una stella del tennis tavolo paralimpico: nel 2007 ha vinto in carrozzina il titolo italiano di 4ª categoria tra i normodotati. Ha poi partecipato a tre edizioni delle Paralimpiadi, nel 2008 a Pechino (argento a squadre classe 1-3), nel 2012 a Londra e nel 2016 a Rio de Janeiro; oltre ai Campionati Mondiali del 2017 a Bratislava (oro a squadre classe 1-3) e del 2010 a Gwangju in Corea del Nord (argento classe 1-3); e ai Campionati Europei del 2015 a Vejle, in Danimarca (bronzo a squadre classe 1-3) e del 2013 a Lignano (argento a squadre classe 1-3).
Elia Bernardi, padovano di Este, classe 1988, fa parte della nazionale italiana paralimpica e ha partecipato a due tornei internazionali a Lignano Sabbiadoro. Nel 2018 ha disputato le finali degli Italiani classificandosi al primo posto categoria esordienti, al secondo della categoria classe 4 e al terzo nel doppio maschile. Nel 2019 ancora un argento “classe 4” sconfitto in finale (3-2) da Davide Scazzieri, mentre nel doppio maschile, con Mestriner, si è laureato campione italiano. In precedenza ha giocato con i normodotati in serie D2 e D1.
Entrambi disputeranno, con buone speranze, i tornei di qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

«La squadra paralimpica é una novità per Castel Goffredo – sottolinea il general manager Franco Sciannimanico – siamo molto orgogliosi di accogliere Elia e Michela nella nostra famiglia. Averli come capitani dei team di D3 e C2 è una cosa interessante e molto bella dal punto di vista sportivo e umano».