Volley – Fefè De Giorgi: “A Mantova è nata l’Italia campione del mondo”

MANTOVA La grande cavalcata della Nazionale di volley maschile targata Fefè de Giorgi, arrivata a vincere l’Europeo lo scorso anno e il Mondiale questo mese, ha avuto il suo momento di lancio proprio nella nostra città. Qui gli Azzurri hanno preparato i Campionati Europei, vinti a sorpresa dopo l’esito negativo delle Olimpiadi di Tokyo. Sul meraviglioso percorso siamo ritornati proprio con il tecnico De Giorgi, tre Mondiali vinti da giocatore e uno da allenatore. «Siamo partiti da Mantova con un cambio generazionale e delle scelte precise. Puntando su giovani di talento, ma anche motivati da una certa cultura del lavoro. Abbiamo lavorato in poco tempo per preparare l’Europeo cercando di sfruttare al massimo le nostre potenzialità. Abbiamo fatto molto bene con l’unica parentesi non positiva della Vnl a Bologna. Ma le sconfitte con Francia e Polonia ci hanno poi motivato a lavorare al massimo in vista dei Campionati Mondiali. Ci hanno ferito e spinto a riscattarci nell’appuntamento più importante del Mondiale».
Che squadra è l’Italia?
«Ho un gruppo di ragazzi straordinari e speciali. Non si sono mai arresi anche nei momenti difficili, con le vittorie con Cuba, Francia, Slovenia e il capolavoro finale della vittoria sulla Polonia, bicampione del mondo in carica e che giocava in casa. E’ stato un Mondiale giocato in crescendo e con la squadra che ha avuto il grande merito di rimanere compatta anche quando le cose non giravano al meglio. Sono stati travolgenti e davvero determinati sempre. Questa abnegazione e spensieratezza ci hanno portati a vincere in un anno due competizioni. Era difficile pensare di riuscire a farlo in così poco tempo, ma ho avuto la fortuna di avere un gruppo straordinario per abnegazione e attaccamento alla maglia dove tutti hanno remato nella stessa direzione. Credo sia qui il segreto delle nostre vittorie».
Cosa riserverà il futuro a questa Nazionale?
«Il prossimo anno avremo gli Europei in casa e puntiamo a fare bella figura, con un occhio alle Olimpiadi di Parigi nel 2024».
Le Olimpiadi sono l’unico traguardo mai raggiunto dall’Itavolley…
«Intanto occhio al campionato, dove devono trovare più spazio i giovani e staremo attenti a inserire nuovi giocatori in un roster consolidato».
Che differenza ha trovato nel vincere un Mondiale da giocatore, anzi tre, e uno da allenatore?
«Da giocatore sei coinvolto nelle partite che giochi, mentre da allenatore hai un lavoro più complesso, che deve tenere conto di tutti i fattori. E’ un lavoro più completo, sei coinvolto a 360 gradi».
Un giudizio sul Mondiale del castiglionese Alessandro Michieletto, stella del volley azzurro…
«E’ un giocatore che, dopo la sua esplosione agli Europei, è stato molto studiato e ha avuto inizialmente qualche problema in attacco. Ma Alessandro non si è mai scoraggiato e ha continuato con la massima concentrazione a fare bene quello che serviva per la squadra. Per un ragazzo di vent’anni un atteggiamento davvero molto maturo».
Come hanno trattato i mass media la vittoria del Mondiale?
«Bene la televisione che ci ha dato grande spazio. Mi aspettavo di più dalle prime pagine dei giornali all’indomani della vittoria».
Chiudiamo con un pensiero a Mantova, da cui tutto è partito…
«Bellissima città. Ci siamo trovati molto bene».