Clandestino va in questura per essere espulso

MANTOVA I carabinieri lo hanno fermato per un controllo mentre era in giro per le vie di Moglia, e quando gli hanno chiesto i documenti hanno scoperto che non li aveva. A quel punto gli è stato messo in mano un biglietto di invito a presentarsi in questura per “regolarizzare la propria posizione sul territorio italiano”, che tradotto significa: ricevere un ordine di espulsione dall’Italia. Una traduzione che non deve essere suonata granché chiara per  T.E., 32enne marocchino clandestino, il quale, contrariamente a quanto fanno i suoi “colleghi” clandestini che il suddetto biglietto d’invito lo gettano nel cestino dei rifiuti nella migliore delle ipotesi, si è invece presentato in questura per “regolarizzare la propria posizione”. Gli agenti lo hanno fatto accomodare, sottoposto a fotosegnalamento e quindi congedato con un decreto di espulsione dall’Italia emesso dal prefetto di Mantova e un ordine del questore di allontanamento dal territorio italiano entro i prossimi sette giorni, come stabilisce la legge riguardo a stranieri che non hanno titolo per rimanere in Italia e che non hanno precedenti penali.