Disoccupazione in aumento: Mantova ha il tasso più alto della regione

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MANTOVA  La classifica realizzata da Italia Oggi e dalla Sapienza sulla qualità della vita nelle 110 province italiane vede scendere la provincia di Mantova in due anni dal primo al 18° posto. Una lettura analitica degli indicatori utilizzati afferenti alla sfera del lavoro disegna un quadro a tinte grige, tutt’altro che rassicurante, se si fa un veloce raffronto con le altre province lombarde.
«Abbiamo uno dei tassi di disoccupazione più elevati della regione, soprattutto giovanile – dice Daniele Soffiati, segretario generale della Cgil di Mantova –. Le imprese locali esprimono una domanda di lavoro qualificato costantemente in calo a partire dal 2008. In 12 anni l’occupazione giovanile è crollata dal 61,4 al 36,7%: 25 punti in meno». Inoltre, rimarca Soffiati, «abbiamo uno dei tassi di emigrazione più elevati, aumentano le imprese cessate ogni 100 attive e diminuiscono start up e Pmi innovative». Nella macro dimensione “affari e lavoro”, il mantovano scende dal 42° al 47° posto. Peggio di Mantova hanno fatto Cremona (53ª ma in salita rispetto al 2017 quand’era al 59° posto), Sondrio (54ª), Como (59ª) e Lodi (76ª). La provincia lombarda piazzata meglio in questo macro settore è Milano al 10° posto. All’interno della dimensione “affari e lavoro” trovano spazio altri sotto-indicatori più specifici, la lettura dei quali conferma la situazione critica del territorio mantovano per quanto riguarda il lavoro. Abbiamo uno dei tassi di occupazione più bassi della regione (65,38%, 36ª a livello nazionale, 9ª su 12 province lombarde in calo rispetto all’anno prima quando Mantova era 23ª), uno dei tassi di disoccupazione più elevati (7,38%, 37ª nazionale; peggio di Mantova ha fatto solo Como in regione con un tasso dell’8,44%, ma siamo in miglioramento rispetto all’anno prima quand’eravamo 42esimi) e un preoccupante dato relativo alla disoccupazione giovanile (15-24 anni; 28,09%; peggio di Mantova in Lombardia solo Varese e Pavia, 45ª a livello nazionale, in peggioramento rispetto all’anno prima quando era 40ª).
A questo si collega un dato già trattato da Cgil rispetto alle emigrazioni: la provincia di Mantova, a livello nazionale, è una di quelle col maggior numero di emigrati: 106° posto nazionale con 37,01 emigrati ogni 1000 residenti; in regione solo Como e Pavia hanno un tasso maggiore di emigrati. «La fuga dei nostri giovani – conclude Soffiati – solo in alcuni casi è dettata dalla libera scelta di crearsi un futuro qualificato all’estero. Per i più è una costrizione, un abbandono degli affetti. I nostri giovani, e non solo, devono avere il diritto a non emigrare, il diritto ad avere le condizioni e le opportunità per costruirsi un futuro nel nostro territorio».