Emigra un mantovano su dieci: record nazionale delle partenze

MANTOVA “Mantua me genuit, Europae nationes rapuere” potrebbe scrivere oggi Virgilio, come dire che a Mantova si nasce, ma poi si emigra, e per lo più in area Ue. Tanto si evince dalla rendicontazione dell’Agenzia degli italiani residenti all’estero, che nel breve torno di quattro anni, dall’1 gennaio 2019 all’1 gennaio di quest’anno, ha registrato un’impennata di fuoriuscite dalla nostra provincia. Nell’ultimo anno pre-covid i virgiliani emigrati all’estero erano stati 28.734; nel 2022 erano saliti a 37.521, e all’inizio del 2023 addirittura 40.325, che in una provincia che supera di poco le 400mila anime equivale a dire uno su dieci (99,7 su 1.000 a voler essere precisi).
Come osservano alla stessa Aire, con queste cifre è proprio Mantova ad accaparrarsi la palma aurea della grande fuga su scala nazionale: prima assoluta su città comunque per lo più vicine, e quasi tutte del nord: dietro Mantova, al 1° gennaio 2023, si trovano Rovigo, con 20.485 emigrati (+39,7%), Lodi con 6.784 (+34,5%), Cremona con 23.178 (+32,9%), e via scorrendo, sempre trovando come costante le città del nord del paese.
Brescia, ad esempio, conteggia 64.821 fughe nello stesso arco temporale, equivalente a +32,2%; e Verona 57.722. Per Mantova si tratta in ogni caso del +40,3% di iscrizioni all’Aire in appena quattro anni, con una escalation incontrollata registrata soprattutto in coincidenza con l’evento pandemico.
Per gli analisti che hanno guardato a fondo il caso, e come confermano anche dal Comune capoluogo, molti dei mantovani emigrati erano di nazionalità brasiliana, una delle maggiori comunità stanziate nel territorio, i quali avrebbero colto la palla al balzo all’indorgenza dell’epidemia Covid per ritornarsene a casa; altri, sempre brasiliani, hanno invece sentito il richiamo di una grande ripresa economica del loro paese per progettarsi un futuro dove più marcate sono le radici identitarie.
Ma brasiliani a parte, restano in ogni caso molti i mantovani purosangue, specie giovani under 30, che hanno fatto le valigie. Destinazione, nell’ordine di preferenza, Germania, Svizzera e Francia.
Per Daniele Soffiati, segretario provinciale della Cgil, il dato saliente è la perdita di linfe giovani: «Più di tre giovani al giorno abbandonano la nostra provincia per cercare fortuna all’estero, dalle 10.647 partenze del 2006 siamo passati alle 37.521 dello scorso anno. In generale, il numero dei mantovani tra i 18 e i 49 anni in fuga è un dato in continua ascesa, con un aumento del 250% in quindici anni. È evidente che logistica e turismo non bastano, c’è un modello di sviluppo da rivedere», conclude Soffiati.