In piazza Polveriera riapre la storica ortaglia Leporati

MANTOVA E’ davvero un pezzo di storia mantovana quello che sarà visitabile in piazza Polveriera in occasione della manifestazione Interno Verde, che si terrà in città sabato 14 e domenica 15 settembre: si tratta, infatti, del luogo dove si coltivava l’ortaglia che serviva l’intera città, gestita dalla famiglia Leporati, che riforniva le bancarelle dei mercati e i negozi cittadini di verdure di stagione e primizie. Attraversando il cancello della villetta che si trova nella piazza, si scopre un mondo misterioso e lontano, seppur nel cuore di Mantova.
Qui, superando un giardino fiorito, appare, infatti, un bosco fitto e piacevolmente inquieto, ampio ma non illimitato, circondato da un muro.
Il bambù si è allargato e allungato a dismisura, tanto da potersi credere – con un piccolo sforzo di immaginazione – nella prima periferia di Kyoto invece che nel centro della nostra città.
A partire da una piccola pianta in pochi anni è cresciuta una selva, dove difficilmente si infila un raggio di luce.
Si è creato un vero e proprio tunnel di giunchi che a tratti lascia intravedere gli originali abitanti del posto: i fichi, i pioppi, alberi importanti con i tronchi completamente ricoperti di edera. Un grande ailanto buca la trama intricata della vegetazione e svetta verso il cielo. Il percorso che si inoltra tra le piante, selvatico e fascinoso, si conclude nel pacato giardino, dove il viaggio è cominciato, tra le ortensie, i lillà delle indie, gli oleandri, la magnolia, il melograno da fiori e il giuggiolo centenario, di legno contorto e ricoperto di muschio.
È qui che si incontrano alcuni indizi utili a capire quando è nata e a cosa serviva quest’area, oggi tanto selvaggia quanto straniante, a due passi dal trafficato corso Garibaldi, un tempo bretella preferenziale per arrivare nel cuore della città.
Il bosco che si è sviluppato infatti è molto recente: in questo spazio fino agli anni Sessanta si coltivava l’ortaglia che serviva gli esercizi dell’intero centro, gestita dalla famiglia Leporati.
La grande vasca in pietra, vicina al muro di cinta e attualmente interrata, serviva a raccogliere e a lasciare intiepidire sotto il sole l’acqua pescata dal pozzo, necessaria all’irrigazione, che non doveva essere troppo fredda per non bloccare lo sviluppo di carote, cavoli, radicchi e zucchine.
Sempre nella vasca si lavavano i prodotti prima della vendita, i mazzetti di ravanelli e i cespi di insalata.
L’attività si abbandonò quando l’agricoltura cominciò ad assumere caratteri intensivi: l’ortaglia tradizionale, con i suoi tempi e le sue abitudini, perse valore di fronte a un mercato proiettato in una dimensione nazionale e internazionale, con i prezzi al chilo dei prodotti che scendevano sempre di più. Si provò a cambiare coltura e si decise di destinare il terreno agli albicocchi, mettendone a dimora una cinquantina, ma questi vennero abbandonati negli anni Ottanta, poiché anche tale operazione si rivelò economicamente insostenibile e la superficie di circa seimila metri quadri venne definitivamente riconsegnata alla natura.
Forse solo oggi è possibile comprendere quanto preziose sarebbero le specialità tutte naturali di una volta, vista la ricerca di prodotti biologici e la difficoltà di reperirne di altamente garantiti.
Certo è che in questo spazio di piazza Polveriera restano la storia e i ricordi di una famiglia e di tanta parte della città, che sarà possibile riscoprire grazie a Interno Verde, il 14 e 15 settembre, insieme a numerosi altri giardini e cortili mantovani, assai differenti tra loro.
Il tutto grazie alla disponibilità delle famiglie mantovane che aderiscono all’evento, all’interesse e alle ricerche dell’associazione Ilturco, ideatrice e curatrice dell’iniziativa, che in città è affiancata da rilevanti realtà locali e che permette di aprire al pubblico vere perle locali fino ad ora nascoste.
Per saperne di più: www.internoverde.it, internoverde@ilturco.it.