Mantova, meglio il sindaco del prete

Mattia Palazzi
Mattia Palazzi

MANTOVA Non v’è dubbio, il tanto atteso rito del “fatidico sì” è sempre meno recepito con entusiasmo scenografico dai mantovani che si stanno spropositatamente laicizzando, se così possiamo esprimerci. Lo dicono i numeri del censimento prodotto dai servizi demografici del Comune capoluogo nell’arco degli ultimi 8 anni, dal 2015 al 2022 (il consuntivo dell’anno in corso lo sapremo al 31 dicembre).
Il raffronto fra i matrimoni religiosi e quelli celebrati dal sindaco, o da un suo facente funzioni, non ammette contraddittorio. Passiamo dai 30 matrimoni in chiesa dello scorso anno, ai 116 contratti in Comune. Dunque, un rapporto 1:4 o giù di lì.
E non si tratta di una moda dell’ultimo momento, dato che il trend si mantiene grossomodo nelle stesse proporzioni; nel 2015, per esempio, i matrimoni religiosi erano stati 49 contro i 108 civili; l’anno dopo, 47 contro 128; nel 2017 il delta era di 49 contro 107. E via di seguito.
Solamente negli anni bui della pandemia la flessione è stata molto rimarcata per quanto attiene agli “sponsali laici”: nel 2020, in chiesa si sono sposate 22 coppie, e in Comune 64; nel 2021 (l’anno più restrittivo, ma con voglia di riscatto), rispettivamente abbiamo 27 contro 90. Tutto sommato però il computo generale si è andato mantenendo costante, con celebrazioni che oscillano negli anni da un minimo di 86 matrimoni (2020) a un massimo di 175 (2016).
Se è vero però che i matrimoni vanno a rilento, non altrettanto si può dire delle separazioni extragiudiziali (ovvero consensuali), che mediamente, visto il numero di unioni, quantifica la proporzione delle disunioni nel rapporto di 3:1. Come dire che un terzo delle coppie, numeri alla mano, non regge. Lo scorso anno, su 146 matrimoni (religiosi e civili) sono state registrate 53 fra separazioni e divorzi; nel 2018, su 147 matrimoni, 75 sono stati gli scioglimenti. Proporzioni simili negli altri anni. Perché così poche unioni e così tante separazioni/divorzi? La politica dovrebbe chiederselo.