MANTOVA – «Intendo tranquillizzare il consigliere Baschieri: mai come con questa amministrazione le politiche abitative sono state al centro dell’azione amministrativa». Così l’assessore alla casa Nicola Martinelli replica al capogruppo di Forza Italia riguardo ai rilievi da quello mossi sulla carenza abitativa popolare in città. «Moltissime sono le iniziative messe in campo, finanziate anche con risorse comunali, o interamente o integrando risorse regionali o europee».
A titolo esemplificativo:, Martinelli parte dal recupero quasi integrale del patrimonio di alloggi dei Servizi abitativi pubblici (Sap) di proprietà comunale, «patrimonio che abbiamo ereditato in condizione manutentive spesso critiche, con appartamenti sfitti da anni per non dire da decenni. Oggi quel patrimonio è stato non solo recuperato ma anche locato ai nuclei familiari in graduatoria, utilizzando ogni anno risorse comunali».
Martinelli sottolinea anche lo sviluppo di una politica di ampliamento dell’offerta abitativa di alloggi temporanei (Sat), richiamando i progetti messi per alloggi destinati a donne vittime di violenza o a genitori separati realizzati tramite accordi con privati o cooperative «prevedendo in alcuni casi forme di vero e proprio housing sociale».
Sempre nell’ambito dell’housing sociale, Martinelli rimarca la creazione del tavolo sfratti con Aler che ha permesso di gestire tramite “contributi scialuppa” situazioni critiche createsi nel tempo: «Questo tavolo di confronto ha permesso di evitare centinaia di sfratti».
A seguire, l’emanazione di bandi a sostegno del mantenimento dell’alloggio sia sul libero mercato sia nell’ambito dei servizi abitativi pubblici, oltre alla realizzazione di progetti speciali di welfare abitativo (in particolare, quelli di palazzo del Mago e i condomini di via Volta, nonché il progetto Lunattiva).
Ancora l’assessore menziona la sottoscrizione di accordi comunali e provinciali sul canone concordato per calmierare i canoni di affitto.
«Ma le partite aperte sono tantissime. Sorprende che Baschieri si lamenti che non ci siano attualmente bandi aperti per l’assegnazione di alloggi dei Servizi abitativi pubblici. Ricordo infatti – prosegue Martinelli – che il Piano di zona ha approvato a inizio anno il piano Annuale dell’offerta abitativa. È la Regione che di fatto ha bloccato l’emissione di nuovi bandi anche a seguito della sentenza del gennaio 2020 della Corte costituzionale che sancisce l’illegittimità dell’articolo 22 comma 1 della legge regionale 16/2016 nella parte in cui si richiedeva il requisito di cinque anni di residenza o lo svolgimento dell’attività lavorativa in Lombardia per presentare domande di assegnazione di alloggi Sap».
Rispetto al fabbisogno, per Martinelli servirebbe zun piano casa a livello nazionale che andasse a definire modalità e soprattutto risorse per riallocazione e recupero degli alloggi sfitti oggi sul mercato».