Moratti, shopping elettorale con vista sulle infrastrutture

MANTOVA Infrastrutture, sanità e cultura. Sono i tre pilastri del programma di Letizia Moratti, candidata del Terzo Polo alla presidenza della Regione Lombardia, in visita a Mantova. L’appuntamento con i vertici delle forze politiche locali che la sostengono è davanti al bar Sociale. Ci sono Stefano Desideri, Fabio Madella, Luca Malavasi e Stefano Gialdi. La prima tappa è nello store Bernardelli dall’amica Bruna Casella. Poi una passeggiata tra i banchi del mercato. In piazza Marconi arriva anche la deputata Annalisa Baroni. “La provincia di Mantova, negli ultimi dieci anni, ha perso 5200 imprese attive, è uno dei territori che non cresce”, ha detto Letizia Moratti, “bisogna creare le condizioni affinché possa ripartire. Le infrastrutture sono un punto essenziale”. Tra queste Moratti indica l’autostrada Mantova-Cremona e “il ponte sul Po” che “necessita di un commissario in tempi brevi per superare i problemi di una struttura fatta a metà”. L’obiettivo è anche quello di riequilibrare le infrastrutture e renderle meno milanocentriche. “Basta con il monopolio di Trenord”, ha proseguito Moratti, “metteremo a gara il servizio ferroviario di trasporto locale. In Germania e in Francia questo ha portato a una diminuzione dei costi del 30% e a un miglioramento nella qualità dei servizi”. Ai cittadini che la fermano per strada sta a cuore la sanità. “Il potenziamento del Poma è già avvenuto grazie a me, Mantova ha tutte le caratteristiche per essere un D.E.A. di II livello”, ha proseguito Moratti, “quando sono arrivata in regione non esisteva una mappatura delle liste d’attesa per struttura, patologia e giorni di sforamento. A seguito della mappatura che ho fatto fare e delle penalizzazioni introdotte abbiamo ridotto i tempi di attesa per i ricoveri chirurgici oncologici. C’è ancora molto da fare, le delibere che ho portato in giunta daranno risultati nei prossimi mesi. Bisogna rafforzare i controlli con un maggior governo da parte della Regione rispetto alle strutture private accreditate che devono essere più coerenti con le necessità pubbliche del territorio”. E poi la cultura con un occhio all’effetto generato dal suo Expo a Milano. “La Lombardia investe troppo poco nel sistema culturale, è la penultima regione in Italia, dopo la Liguria”, ha concluso la candidata, “incrementare questi investimenti significa attrarre turismo, nazionale e internazionale, a beneficio anche degli esercizi commerciali”. Una sbrisolona acquistata sotto i portici e poi via agli incontri istituzionali.
Tiziana Pikler