Straniero arrestato senza motivo e vessato: due carabinieri sotto accusa

L'ingresso del tribunale di Mantova

MANTOVA Fermato per strada, portato in caserma, perquisito, preso a schiaffi e insultato anche con frasi razziste. Questo quanto sostiene la procura di Mantova che ha chiuso le indagini chiedendo il rinvio a giudizio nei confronti di due carabinieri accusati di tentato arresto illegale oltre ad altri sei capi d’imputazione. Il tribunale di Mantova ha fissato l’udienza preliminare nei loro confronti per il prossimo gennaio davanti al gup Gilberto Casari che in quella sede dovrà decidere se procedere nei confronti dei due imputati ed eventualmente con quale rito processuale. Una vicenda, quella per la quale la procura di Mantova aveva aperto un fascicolo d’indagine, che risale al febbraio del 2018 quando i due militari finiti sotto indagine avevano bloccato un nigeriano di 44 anni mentre si aggirava per le vie di un centro dell’Alto Mantovano. Lo straniero, in regola con il permesso di soggiorno e residente in un altro comune dell’Alto Mantovano, risultava tra l’altro iscritto, all’epoca dei fatti, alla Camera di Commercio di Mantova come piccolo imprenditore e svolgeva il lavoro di venditore ambulante itinerante. Stando a quel che contesta la procura, sarebbe stato portato in caserma, sottoposto a una perquisizione, picchiato e trattenuto illegalmente. A inguaiare i due carabinieri sarebbe stata una registrazione che il 44enne avrebbe fatto di nascosto quando aveva visto i due militari che gli si facevano incontro. Pare che lo straniero avesse già avuto delle noie con le forze dell’ordine e quel giorni aveva così deciso di documentare con una registrazione quel che gli stava per accadere; registrazione che è finita tra gli atti dell’indagine. In quel frangente il nigeriano sarebbe anche stato picchiato dai due carabinieri, ma non si era però fatto medicare in ospedale. Sette i capi d’imputazione, alcuni con l’aggravante dei motivi futili e abietti, contestati ai due militari, che in seguito a questa indagine erano stati sospesi dal servizio. Due di questi sette capi d’imputazione sono relativi a falso in atti pubblici, quindi percosse, tentato arresto illegale, perquisizione e ispezione personali arbitrarie, violenza privata e calunnia, reato quest’ultimo relativo all’accusa di resistenza a pubblico ufficiale per la quale era stato chiesto l’arresto, provvedimento che non era stato poi eseguito, del nigeriano, che in caso di rinvio a giudizio dei due carabinieri si costituirà parte civile con l’avvocato  Davide Di Giovine di Bologna, che già lo assiste come persona offesa.