Filarmonica Toscanini: il ritorno del “Premio Abbiati” Alpesh Chauhan alla testa di un organico kolossal

PARMA   Oltre ad essere uno degli appuntamenti più attesi per il valore artistico, il concerto della Filarmonica Arturo Toscanini di giovedì 30 marzo all’Auditorium Paganini, ore 20.30, si presenta con una carica e una densità tutte particolari. Vi gioca anche il fattore umano perché ha come protagonisti tre personalità alle quali La Toscanini è molto legata, in quanto hanno contributo alla storia recente dell’orchestra stessa a partire da Alpesh Chauhan il Direttore principale dal 2017 – 2020, che ritorna a Parma dopo tre anni. Con lui il violoncellista Pablo Ferrández (in residence stagione 2019-2020) già protagonista di memorabili concerti. Chauhan, attualmente, è Direttore Ospite Principale della Düsseldorfer Symphoniker Orchestra, Direttore Associato della BBC Scottish Symphony Orchestra e Direttore Musicale della Birmingham Opera Company. Nel 2022, oltre ad aver ricevuto un OBE (Officer of the Order of the British Empire) in onore di Sua Altezza Reale per i servizi alle arti, è stato insignito del “Premio Abbiati” come miglior direttore d’orchestra dall’Associazione Nazionale Critici Musicali per i concerti tenuti in Italia nel 2021.

 

Il programma, poderoso per l’organico orchestrale che sfiora i 90 elementi, sarà composto da tre pezzi che alludono ad altrettante diverse storie: la vita quotidiana di Città nascoste  – una prima assoluta – di Fabio Massimo Capogrosso composto per la Filarmonica Toscanini quando è stato in compositore in residence (2018-2019); il rapporto con Dio ispirato dalla Bibbia in Schelomo Rapsodia ebraica del compositore svizzero Ernest Bloch  scritto nel 1916,  durante la Prima guerra mondiale; i frutti di un’immaginazione incontenibile nella Symphonie fantastique di Hector Berlioz, sinfonia paradigmatica del romanticismo, un unicum nella storia della musica. Accomuna questi pezzi – Città nascoste presenta volutamente lo stesso organico della Fantastica – il fatto di evocare dei mondi e le loro miserie annesse unitamente a dei temi universali: la passione, la sofferenza e la speranza.

 

“Scrivere un pezzo è come fare un viaggio: per quanto lo si possa progettare nei minimi dettagli, ci porta a percorrere dei sentieri misteriosi” – dice Fabio Massimo Capogrosso autore l’anno passato della colonna sonora di Esterno notte, ultimo film di Marco Bellocchio, presentato al Festival di Cannes e che l’ha portato alla ribalta –. Città nascoste l’ha composto in occasione della sua residenza alla Toscanini nella Stagione 2019/2020; doveva essere eseguito nel marzo del 2020 ma il progetto è stato cancellato a causa del lockdown. Si compone di quattro brevi movimenti corrispondenti ad altrettante visioni che tracciano un sentiero nel mondo della fantasia, fino a condurci nella proiezione della metropoli odierna, dove tutto scorre ad un ritmo incessante, dove l’uomo sembra vittima di un meccanismo spietato volto a soffocare la sensibilità del pensiero in virtù dell’esaltazione della materia.

 

Tocca le sfere del sacro Schelomo, Rapsodia ebraica per violoncello e grande orchestra del compositore americano nato in Svizzera Ernst Bloch artista di temperamento lirico, profondo, ardente, nostalgico e appassionato. Solista sarà Pablo Ferrández, già vincitore del XV Concorso Internazionale Čajkovskij (2015), uno dei violoncellisti migliori al mondo che sarà a Parma dopo il trionfo con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Daniele Gatti. Con il suo pregiatissimo Stradivari “Lord Aylesford” (1696) lo ascolteremo eseguire questa Rapsodia, scritta nel 1916 quale ultima composizione del Ciclo ebraico basata sul libro biblico dell’Ecclesiaste in cui si racconta del re Salomone, il cui nome si traduce, appunto, in Schelomo.  Ponendo al centro la tensione tra questi e Dio, la composizione evidenzia tre sezioni che scorrono l’una nell’altra senza interruzione: la prima presenta allo stesso tempo un tema malinconico con un altro danzante e lussureggiante; nella seconda l’umore cambia tra senso di sacralità e dramma; nella terza, domina tristezza e scetticismo.

 

Dalla storia sacra a un racconto profano, frutto della più fervida immaginazione umana. Com’è noto l’idea della Symphonie Fantastique che, apre la strada alla musica a programma, nasce dall’amore a prima vista di Hector Berlioz per l’attrice Harriet Smithson. Musicalmente la Fantastique, è innovativa con la sua notevole forza. i colori dell’orchestra, la forma e la struttura con l’uso dell’idée fixe, tema collegato alla donna amata, presente più o meno modificato nei cinque movimenti dei quali in occasione della prima del 5 dicembre 1830, lo stesso Berlioz redige delle note esplicative nella quali racconta di un giovane musicista, estenuato dalla sua passione amorosa, si avvelena con l’oppio. La quantità che assume non lo uccide, ma lo fa precipitare in un sonno visionario.

 

Il programma sarà replicato il 1 aprile al Teatro Comunale di Modena e il 3 aprile all’Auditorium Manzoni di Bologna per MusicaInsieme.

 

Biglietti: da 10€ a 40€ in vendita online su www.biglietterialatoscanini.it, alla biglietteria del CPM Arturo Toscanini (mer e ven 10-13, gio 15-18) e, limitatamente alle disponibilità residue, all’Auditorium Paganini la sera del concerto a partire dalle ore 19.30.