Affitti in nero nel ristorante di Roverbella chiuso dai Nas: pakistano denunciato

ROVERBELLA – Il locale era stato chiuso per – eufemismo – alcuni problemi di ordine igienico sanitario lo scorso novembre; tuttavia uno dei soci aveva pensato bene di “ricoventirlo” a tempo di record trasformandolo in un alloggio abusivo dove venivano ospitati cittadini stranieri, alcuni dei quali risultati pure clandestini. Ed è quasi comico il fatto che a tradirlo siano stati i rifiuti che, anziché essere conferiti per non dare nell’occhio, venivano abbandonati nei pressi del locale; elemento che ha insospettito gli agenti della polizia locale intercomunale di Roverbella che mercoledì mattina hanno fatto scattare il blitz denunciando a piede libero un 40enne di origine pakistana.
Il locale in questione è un ristorante che, nel novembre del 2022 era stato chiuso in seguito a una serie di controlli dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni che avevano riscontrato in esso pesanti violazioni alle norme igienico sanitarie.
Tuttavia, nonostante quel locale risultasse inutilizzato e “vuoto”, in un’area nei pressi dello stabile continuavano ad accatastarsi materiali di rifiuto, sia urbani che speciali, e ciò lasciava presagire che non si trattasse di materiale abbandonato da qualche incivile, bensì il prodotto di una presenza di più persone nello stesso.
Nella mattinata di mercoledì gli agenti della polizia intercomunale hanno fatto scattare il blitz e all’interno dell’ex ristorante hanno trovato una decina di persone – tutti uomini, otto dei quali marocchini e due pakistani – identificando tra di essi anche quattro clandestini di cui uno già colpito da un provvedimento di espulsione. Uno di essi veniva trovato anche in possesso di modiche quantità di hashish e cocaina e veniva segnalato come assuntore di sostanze stupefacenti. Ma decisamente pesante si rivelava la posizione di uno dei soci proprietari dell’ex ristorante, un 40enne pakistano residente a Mantova: da una serie di verifiche risultava che non solo ospitava queste persone nello stabile ma che si faceva versare da essi – ovviamente in nero – una quota di affitto. Immediatamente scattava la denuncia a piede libero per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, affitto di alloggi senza autorizzazione e gestione illecita di rifiuti. Oltre alle denunce penali venivano irrogate anche diverse sanzioni amministrative sempre a carico del 40enne. L’area in cui erano stati accatastati i rifiuti è stata posta sotto sequestro in attesa di un’ulteriore provvedimento dell’autorità giudiziaria.