Meraviglie di Vivaldi con il Coro Ricercare Ensemble e Federico Maria Sardelli

MANTOVA La collaborazione tra il Coro da Camera Ricercare Ensemble e Federico Maria Sardelli si conferma esperienza virtuosa grazie al successo del concerto di martedì sera nella Basilica di Santa Barbara, evento della 37° edizione di Cori a Palazzo – Le Meraviglie Cantate. Motore, catalizzatore e punto focale della serata, la musica di Antonio Vivaldi (1678-1741) con una particolare selezione di opere sacre abbinate a Concerti della sua produzione per l’orfanatrofio veneziano della Pietà. Pagine di notevole impatto in cui la luminosa bellezza tematica si coniuga con un sincero senso di religiosa devozione di cui l’incisiva direzione di Federico Maria Sardelli ha prodotto una visione chiara nella tessitura sonora e vigorosa in senso dinamico. Sicuramente uno dei più autorevoli esperti dell’opera vivaldiana, l’eclettico maestro toscano ha messo a frutto la sua profonda conoscenza per impreziosire le interpretazioni con un accurato rispetto dei dettagli e dello spirito esecutivo e realizzare un’attendibile riproposizione del senso estetico e delle sonorità d’origine. Altrettanto meritevoli le prove offerte dal Coro Ricercare Ensemble, ulteriore conferma dell’eccellente livello qualitativo raggiunto dalla formazione diretta dal maestro Romano Adami, e dall’Orchestra Barocca Modo Antiquo. Puntuale ed equilibrata nell’interazione con il coro e le voci solistiche, l’orchestra, fondata dal maestro Sardelli nel 1987, ha messo in evidenza il suo accurato approccio filologico alle opere vivaldiane e indubbie doti individuali dei suoi componenti con le brillanti esecuzioni dei Concerti RV 157 in sol min. e RV 297 in fa min. op. 8, noto come “L’Inverno” delle Quattro Stagioni. Significativo l’apprezzato contributo dei solisti Anna Simboli, Rui Hoshina, Elena Bertuzzi, Maria Clara Miztegui, Sara Bacchelli, Elena Biscuola, Chiara Brunello e Alessio Tosi per il pregevole esito del concerto incentrato su brani sacri tratti dal Vespro del 1739, composto da Vivaldi per la Pietà prima del suo definitivo addio a Venezia, a meno di due anni dalla morte. Un percorso di grande fascino e impatto emotivo aperto dal prorompente “Magnificat RV 610”, proseguito con la fervida inventiva del “Lauda Jerusalem” RV 609 e dell’originale esecuzione di “In exitu Israel” Rv 604 secondo la prassi del coro spezzato. Formula, questa, tipica della Scuola Veneziana, con coro e orchestra suddivisi in due formazioni contrapposte, in cappelle laterali della chiesa, per dare vita a un fitto dialogo, suggestivo anche per l’aspetto scenografico e l’effetto stereofonico. Chiusura del concerto con la toccante religiosità della cantata “Beatus vir” Rv 795, straordinaria combinazione di ispirate arie per solista, forza evocativa del coro e magistrali trame strumentali. Meritatissima l’entusiastica accoglienza del pubblico, ricambiata il Gloria del “Beatus vir”, riproposto fuori programma. (gmp)