MANTOVA- Un’atmosfera di intensa spiritualità ha caratterizzato il Concerto di Pasqua del Coro da Camera Ricercare Ensemble, giovedì sera nella Basilica di Santa Barbara: una preziosa occasione d’ascolto di un coinvolgente racconto musicale di raffinata bellezza, ispirato dalla sofferente passione di Cristo. Per questa XXI edizione del tradizionale appuntamento pasquale dell’Associazione musicale Ricercare Ensemble si è rinnovata la consolidata sinergia tra il Coro mantovano e l’organico strumentale dell’Accademia degli Invaghiti, con i contributi dei solisti Anna Simboli, soprano, Caterina Iora, soprano, Chiara Brunello, contralto, Paolo Davolio, tenore e Mauro Borgioni, basso, per la direzione del maestro Romano Adami. Due gli autori in programma, Francis Poulenc (1899-1963) e Dietrich Buxtehude (1637-1707): due linguaggi espressivi assolutamente differenti che però hanno in comune, oltre alla fonte ispiratrice, la capacità di esprimere la drammaticità attraverso dimensioni sonore in cui è la bellezza delle lineevocali ad alimentare una luce intima e vibrante sul significato dei testi di derivazione sacra. Ambito espressivo in cui si è posta l’apertura di concerto con l’incisivo contrasto tra suadente lirismo e tenebrosi stati d’animo, segnati da crude dissonanze, dei “Quattro mottetti per un tempo di penitenza”, brani a cappella di Poulenc interpretati con accurata partecipazione ed equilibrati rapporti timbrici dal Coro.
Esecuzione che ha evidenziato come a toccare le corde della sensibilità contribuisca fortemente l’eleganza del materiale lirico e della forma, significativo richiamo alla remota tradizione, con cui l’autore francese dà voce ai Responsori della Settimana Santa e ai versetti dei Salmi. Con un balzo temporale di un paio di secoli, il successivo passaggio a Buxtehude si è attuato tramite due suoi Preludi ai Corali nell’esecuzione di Francesco Moi, felice opportunità per apprezzare la voce del prezioso organo Antegnati e l’acustica avvolgente di Santa Barbara. Un omaggio al Buxtehude caposcuola della grande musica organistica tedesca per approdare, poi, alla potenza evocativa della sua composizione del 1680, Membra Jesu Nostri BuxWV 75. Un ciclo di sette cantate meditative sul Cristo crocifisso, elaborato con intento descrittivo di ogni parte del corpo procedendo in senso ascendente dai piedi sino al volto, basato sulla forma della cantata luterana con la successione di sonata strumentale, coro, aria affidata ai solisti e ciclico ritorno corale e strumentale. Merito del Coro Ricercare Ensemble, degi apprezzati solisti, con Mauro Brogioni in evidenza, e dei sei strumentisti dell’Accademia degli Invaghiti di averne offerto un’interpretazione sensibile, solida e coerente con l’appassionata direzione del maestro Romano Adami.
Meritati i calorosi applausi per i protagonisti del pregevole concerto concluso con le note, fuori programma, del Corale Jesu, meine Freude di J. S. Bach (1685-1750).