BAGNOLO “La prima cosa da capire è che la pace della città – delle strade e dei marciapiedi – non è mantenuta principalmente dalla Polizia, per quanto la Polizia sia necessaria; è mantenuta soprattutto da un’intricata e quasi inconscia rete di controlli volontari esercitati dalla popolazione stessa”. Sono state le parole dell’ex antropologa e attivista canadese Jane Jacobs, le cui teorie hanno influito profondamente sui modelli di sviluppo urbano delle città nordamericane, ad aprire la serata che ha sancito l’ingresso di Bagnolo San Vito nella rete dei comuni mantovani facenti parte dell’Associazione Controllo del Vicinato; il Comune guidato dal sindaco Roberto Penna è il 35°, sui 64 totali, ad aver aderito al progetto.
L’assemblea, una delle più partecipate di tutta la provincia a detta dei relatori stessi, ha visto succedersi gli interventi del viceprefetto Angelo Araldi, del comandante del corpo di Polizia Locale Intercomunale “Mantova Sud” Cristiano Colli e del coordinatore provinciale dell’Associazione Controllo del Vicinato Giuseppe Bruzzano. A margine dell’appassionato discorso di Araldi, che ha fatto leva sulla necessità di ritrovare quel senso civico che ha sempre contraddistinto le generazioni passate («Il vero custode del territorio è il cittadino»), sono seguiti alcuni preziosi consigli su come tentare di scongiurare quelle vulnerabilità ambientali e comportamentali che rappresentano sempre delle opportunità per gli autori del reato; tra questi la necessità di installare porte blindate e antifurti, tenere la luce sempre accesa, evitare di lasciare chiavi sotto lo zerbino ed avere sempre a portata di mano i numeri di pronta emergenza. Per specificare in cosa consista il Controllo del Vicinato che, ha rimarcato Bruzzano, non è una forma di presidio mobile del territorio e non comporta alcun rischio per i suoi membri, è stata snocciolata la cosiddetta “Teoria dell’Attività Routinaria”, ovvero una delle principali teorie che fanno capo alla criminologia ambientale. Secondo questa teoria, affinchè si compia un reato predatorio, devono verificarsi tre condizioni nello stesso momento e nello stesso luogo: la disponibilità di un bersaglio adeguato, l’assenza di un controllore idoneo a prevenire l’evento criminale e la presenza di un potenziale aggressore motivato. Il Controllo del Vicinato agisce sull’assenza di un controllore capace, restituendo ai residenti la capacità di controllare il proprio territorio, e sul bersaglio disponibile, rafforzando gli obiettivi attraverso l’individuazione delle vulnerabilità ambientali e comportamentali citate precedentemente e la conseguente messa a punto di misure di prevenzione mirate. Al termine della serata i partecipanti, attraverso l’apposito modulo, hanno confermato l’adesione al gruppo e presto, grazie ad incontri mirati, inizieranno ad essere formati. Chiunque volesse entrare a far parte dell’associazione può ritirare la modulistica informativa presso gli uffici comunali.
Giacomo Lasagna