Bagnolo, ok all’aumento indennizzo del sindaco: da subito il massimo

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BAGNOLO SAN VITO – La Legge di bilancio 2022 approvata nel dicembre 2021, prevede un incremento delle indennità di funzione dei sindaci, e assessori, dei Comuni Alcune amministrazioni, che in queste giorni stanno approvando le variazioni di bilancio, hanno in effetto proceduto con questo adeguamento che si differenzia a seconda del numero di abitanti. L’amministrazione comunale, inoltre, può scegliere se aumentare gradualmente, il 45% il primo anno, il 68% il 2023 e il 100% nel 2024 o tutto insieme e subito. Tra i Comuni che hanno deciso di adeguarsi alla legge c’è anche Bagnolo San Vito che ha approvato a maggioranza il provvedimento attraverso la variazione di bilancio, proprio nel consiglio comunale tenutosi venerdì sera. Sindaco e assessori, e il resto dei consiglieri di maggioranza, hanno scelto di crescere l’indennità del 100% già da gennaio 2022 variando perciò il bilancio di 25 mila euro portando a 4mila euro lordi l’indennità del sindaco Penna per arrivare al massimo di indennità nei confronti del sindaco Roberto Penna di 4 mila euro lordi. Decisione approvata ma non archiviata anche perchè a votare contro tale aumento, giustificandosi con una dichiarazione, è stato il nuovo capogruppo di minoranza, Angela Cadeo, subentrata la sera del consiglio al collega di lista, Bruno Lazzarini. «Il paese è ancora in stato di emergenza in seguito alla pandemia da Coronavirus e in conseguenza a questa pandemia molte famiglie sono in difficoltà economica, molti hanno perso il lavoro, tante persone hanno sofferto e soffrono di depressione – ha detto il consigliere di “Un paese in Comune -. Bagnolo San Vito non è diverso da altri Comuni, il disagio è cresciuto sia nei giovani che negli anziani e anche le difficoltà economiche aggravate anche dagli aumenti delle bollette energetiche. Credo quindi che da parte dell’amministrazione sia necessario dare un segnale forte di Solidarietà e vicinanza a tutte queste persone. Dilazionare l’aumento delle indennità, cioè seguire quello che ha previsto la legge finanziaria (aumento del 45% nel 2022, del 68% nel 2023 e del 100% nel 2024) è un segnale di responsabilità. È vero – prosegue Caleo – la finanziaria dà anche la possibilità di incrementare da subito le indennità del 100% però prevede di rimborsare ai comuni gli aumenti in progressione, del 45% nel 2022, del 68% nel 2023 e solo nel 2024 del 100%. Forse il legislatore si auspicava che le indennità, come previsto dalla norma, siano incrementate in modo graduale nell’arco del triennio e non al 100% dal 2022 con un aggravio per il bilancio del comune. Ciò premesso, mi sembra un aggravio inopportuno per il bilancio comunale».