“Basta con il clima di odio” Volpi getta acqua sul fuoco

Il sindaco: “Troppe accuse tra il grottesco e l’offensivo”

CASTIGLIONE Parla di “clima dannoso”, il sindaco  Enrico Volpi, due giorni dopo le affermazioni dell’assessore a cultura e istruzione  Manlio Paganella. Il quale, durante il consiglio comunale di giovedì sera, intervenendo in merito alle polemiche che erano scaturite dalla sua presenza, il giorno prima del Giorno della Memoria, alla presentazione del libro “Compagno mitra”, ha esordito con l’affermazione «Come diceva il Manzoni, “il coraggio uno non se lo può dare”. Si nasce uomini o si nasce eunuchi. Si nasce donne fertili o si nasce donne inutili». L’affermazione sessista ha suscitato asprissime polemiche da parte delle tre consigliere di minoranza (Pd)  Graziella Gennai,  Cecilia Carattoni ed  Elena Cantoni, che in una nota il giorno dopo il consiglio parlavano di “vergogna, mistificazione e sessimo”.
“Ciò che è successo nel nostro consiglio comunale – afferma Volpi – non solo mi ha rattristato ma, allo stesso tempo, mi ha anche rafforzato nella convinzione che la politica debba utilizzare toni e modi coerenti con il dettato costituzionale e la cultura liberale del confronto e non del mero scontro, fine a se stesso. Non commento le esternazioni dell’assessore Paganella, sulle quali ho già espresso il mio giudizio negativo, ma voglio sottolineare che le stesse non sono un semplice fulmine a ciel sereno, ma giusto le ultime di una serie provenienti anche e soprattutto dalle opposizioni, che hanno creato un clima e un contesto a mio avviso errato e dannoso. Non suoni come giustificazione – sottolinea il sindaco – ma solo come precisazione sul contesto, appunto, il ricordare le dichiarazioni di consiglieri di opposizione che paragonano il nostro comune alla Danzica teatro dell’assassinio del sindaco della città polacca o le accuse di ’caccia al povero’ e di barbarie di ogni tipo che ambienti della sinistra per mesi ci hanno ingiustificatamente mosso. O ancora le accuse iperboliche di connivenza della nostra maggioranza con ambienti negazionisti e filo-nazisti, talmente fuori luogo da risultare grottesche, oltre che offensive. Ecco, qui sta il vero nodo – afferma Volpi -: un imbarbarimento, qui vero, che talvolta stravolge la comune dialettica democratica, che non considera le cose vere e concrete, ma innesca fideistiche contese che umiliano le istituzioni democratiche e certo bene non fanno alla convivenza civile. Nel mio discorso di insediamento dissi che la campagna elettorale era finita, che solo il bene della nostra comunità era la stella polare, che la porta era aperta e la mano tesa, pur nel rispetto di ruoli e differenze. Sinceramente – conclude Volpi – la risposta delle opposizioni non fu incoraggiante, come già detto, ma da quella visione io non ho mai voluto retrocedere perché cosciente della responsabilità che la politica ha. Inutile dolersi degli ‘odiatori da tastiera’ se poi si è i primi ad usare i medesimi toni. Diceva il grande drammaturgo Eugene Ionesco: ‘Quelle che contano sono le parole, tutto il resto sono chiacchiere’. E in politica è proprio così, e delle stesse bisogna assumere sempre la responsabilità e le conseguenze. Cosa che anche io stesso non mancherò di continuare a fare».
Dal canto loro, ora, le tre consigliere di minoranza del Pd potrebbero anche rivolgersi al prefetto per le affermazioni pronunciate da Paganella durante il proprio intervento. Intervento che era partito da una specifica mozione del consigliere di maggioranza  Alberto Bignotti, che chiedeva all’ex docente di dire la sua sulle polemiche di fine gennaio.