Latte e derivati, la Cina si fa ogni giorno più vicina

CURTATONTE Il latte, e tutta la filiera ad esso collegata, è il vero promotore degli importanti rapporti non solo economici, ma anche di amicizia, tra Italia – o per meglio dire Curtatone e provincia – e Cina.
Un legame, quello suggellato ieri mattina a Corte Spagnola, che parte dal lontano 2008 e che nell’ultimo periodo si è fatto sempre più stretto e proficuo anche alla luce degli importanti legami culturali e commerciali stretti dal Comune di Curtatone con paesi europei ed extraeuropei come, appunto, la Cina. Rete che trova il suo fulcro nel borgo di Grazie dove lo scorso anno, in occasione delle Fiera, erano presenti delegazioni di diverse nazioni. «Il futuro arriva dall’estero – ha spiegato il sindaco Carlo Bottani – solo così possiamo valorizzare i nostri territori. La tecnologia italiana è tra le migliori ed a più basso costo». Proprio la tecnologia studiata dal Bel Paese per l’imballaggio dei prodotti lattiero caseari è, infatti, la chiave del successo che alcune aziende italiane stanno avendo in Cina. Tra queste la goitese Weight Pack, leader mondiale di riempitrici in condizioni asettiche – di cui ieri erano presenti Antonio Riggio ed Andrea Corniani – che da alcuni anni lavorano in Cina. Periodo in cui sono riusciti a farsi spazio tra la concorrenza (oggi è la terza azienda nel settore) distinguendosi per qualità del prodotto e costi competitivi.
Un settore, quello dell’imballaggio del latte e dei suoi derivati, in grande sviluppo in Cina ed al quale si sta dedicando molta attenzione: un processo in cui tanto può dare l’Italia.
Ma se da un lato ci sono gli imballaggi, altrettanto importante può essere la tradizione centenaria dell’Italia nella produzione di formaggi: altro settore in cui la Cina sta investendo con l’obiettivo di creare un loro prodotto di qualità. Una collaborazione che, come sottolineato alla tavola rotonda di ieri, non passa per una “copiatura” dei prodotti di qualità italiani, come Grana Padano e Parmigiano Reggiano, ma per una trasmissione di conoscenze ed esperienze atte a creare un prodotto di alta qualità: tramettere, quindi, tutti quegli aspetti in grado di costruire una filiera d’eccellenza. «La Cina – hanno spiegato gli imprenditori presenti, tra cui anche il commercialista Roberto Chitelotti – deve essere vista come un’opportunità. Noi continuiamo a migliorare la qualità ma nel rispetto della tradizione: è solo questo che mantiene alto il nome dell’Italia». Tradizione, dunque che si rinnova, per migliorarsi sempre più, e che guarda ad altri confini. Proprio a questo è, infatti, volta la visita italiana degli imprenditori cinesi ieri a Curtatone, tra cui Kong Deyong, presidente di una delle 27 aziende del gruppo Junlebao, che in questi giorni raggiungeranno diverse città italiane per conoscere e verificare l’accettazione del bene, cioè dei mac