Maxi collettore del Garda: pronto il progetto

ALTO MANTOVANO È stato presentato ieri, nella sede di Azienda gardesana servizi a Peschiera, il progetto definitivo per il collettore nella sponda veronese del Garda. «Confermo che il progetto definitivo prevede la completa dismissione delle condotte sub lacuali e che non verrà posata alcuna tubazione nel lago – ha affermato Angelo Cresco, presidente di Ags -. C’è assoluta unità di intenti per la realizzazione del collettore, nei tempi più rapidi possibile, da parte dei sindaci gardesani, che all’unanimità hanno sottoscritto un documento condiviso, degli operatori economici e di buona parte dei parlamentari veronesi. Lavoriamo in accordo con i bresciani che, da pochi giorni, hanno definito il luogo in cui costruire i due depuratori di loro competenza e stiamo rispettando i tempi stabiliti nella road map, a parte alcuni mesi persi a causa dei ricorsi proposti dalle aziende al Tar e al Consiglio di Stato».
Redatto dal raggruppamento temporaneo d’imprese con capogruppo lo studio Hmr, il progetto prevede il rifacimento quasi completo del sistema di collettamento dell’Alto lago veronese con la realizzazione di un collettore di trasporto che correrà dal nord di Malcesine fino all’impianto di Brancolino di Torri del Benaco. Stesso percorso faranno i rami secondari che convoglieranno i reflui dei vari centri abitati. Da Brancolino, poi le acque nere, saranno pompate attraverso un’unica condotta in pressione direttamente al depuratore di Peschiera senza disconnessioni idrauliche. Il progetto vede la realizzazione di un collettore in pressione dall’impianto di Maraschina, fino al depuratore per convogliare i reflui del Basso Garda bresciano. La posa delle tubazioni sarà in parte su strada, in parte fianco lago e in parte su aree verdi.
Insieme a Cresco erano presenti il direttore generale di Ags Carlo Alberto Voi e il direttore di Ato Veronese Luciano Franchini. «Con il progetto definitivo abbiamo analizzato metro per metro l’intero sviluppo del collettore per capire dove fosse meglio posare la condotta – ha spiegato Voi -. Qualora ci siano variazioni rispetto all’idea preliminare di posare le condotte sotto la Gardesana è per la presenza di numerosissimi sottoservizi e di altri manufatti che interferiscono con la posa del collettore».
Dopo che il cda di Ags avrà approvato il progetto definitivo, verrà inviato ad Ato per la conferenza dei servizi. I cantieri potrebbero essere aperti per il 2020. «Noi convocheremo la conferenza dei servizi con tutti i portatori di interesse coinvolti che avranno 90 giorni per esprimere il proprio parere – ha confermato Franchini -. Posso ribadire che sono confermati i 100 milioni di euro di finanziamento del Ministero dell’Ambiente, inseriti negli appositi capitoli del bilancio dello Stato. Il consiglio di bacino ha già in cassa, destinati a quest’opera, 3 milioni e 600mila euro frutto dei finanziamenti di Ministero, Regione e Provincia. L’auspicio è che tutti gli enti coinvolti esprimano il proprio parere in tempi quanto più possibile brevi».

Adele Oriana Orlando