Volley Serie A3 – Catellani scuote il Gabbiano: “Zero alibi, riaccendiamo la fiamma”

MANTOVA La semifinale dei play off che assegnano l’ultimo posto utile per salire in A2 ha messo il Gabbiano con le spalle al muro. San Donà ha stravinto gara-1 al PalaSguaitzer e domani può chiudere i conti, in casa, nel retour match. Gola e compagni devono vincere a tutti i costi, con qualsiasi punteggio, per portare la serie alla bella del 5 maggio a Mantova. Con che spirito la squadra affronterà il ritorno a San Donà è difficile a dirsi. Domenica i biancazzurri hanno sempre dovuto inseguire, non sono riusciti a completare la rimonta nel secondo e nel terzo parziale, dopo un approccio non ottimale, e mai hanno dato la sensazione di poter ribaltare le sorti del match come hanno fatto in altre occasioni. Difficile trovare le cause di un crollo così evidente. Dopo essere stato avanti 2-0 a Macerata in gara-2 dello spareggio, a due punti dalla promozione, il Gabbiano ha perso nove set di fila e ora rischia l’eliminazione. Calo fisico? Problemi tecnici? Abbiamo chiesto il parere del libero Luca Catellani, uno dei giocatori più esperti della squadra. «San Donà – spiega – ha forzato in battuta e ci ha messo in difficoltà da subito in ricezione. Bravi loro, ma il nostro rendimento in seconda linea non è stato come al solito. Anche a muro e in difesa non abbiamo giocato come nelle partite migliori. E’ un momento così. In generale non avevamo mai perso tanti set di fila. Per 3-0, poi, avevamo perso solo una volta col Motta. Abbiamo sempre avuto una reazione nei momenti di difficoltà e tanti set li abbiamo vinti lottando fino alla fine. Può essere che gli avversari ci abbiano studiato, ma siamo arrivati a tre finali e con il punteggio più alto della A3. Non ci si arriva per caso. Ora tanti aspetti del gioco che erano delle certezze non ci vengono come prima, dobbiamo resettare tutto in vista del ritorno a San Donà». «Non possiamo essere diventati diversi tutto d’un colpo – continua il libero – dobbiamo ritrovarci, senza pensare di avere l’alibi dello stress fisico e mentale per il sovraccarico di responsabilità. Siamo arrivati all’ultima chiamata, alla resa dei conti. O ci si ferma qui o si va a gara-3. E possiamo ancora mettere quella ciliegina sulla torta che i nostri tifosi si meritano».
«Sia con Macerata che con San Donà – conclude Catellani – la differenza non è stata tale da pensare di non avere ancora una possibilità Lo sport è questo, vince chi è più forte mentalmente, non è un linea retta ma è fatto di alti e di bassi. Dobbiamo giocarci le nostre possibilità con dentro il fuoco della voglia di vincere. Io sono ancora fiducioso».