Pegognaga, devastati da ignoti i servizi igienici del campo da tennis

PEGOGNAGA  Insofferenza della regolamentazione del vivere civile o sfida alle autorità locali? E’ il dilemma insorto a Pegognaga nella notte di capodanno, nel corso della quale sono stati esplosi botti in capoluogo dalle ore 0,1 alle 0,56, rasentando quasi un’ora intera di esplosioni intense.
Delle quali in un punto imprecisato è stato registrato un ininterrotto ritmo di lanci per la durata di 18 minuti consecutivi.
E ciò a dispetto della «ordinanza sindacale per contrastare – aveva preannunciato il sindaco Matteo Zilocchi venerdì sera in apertura della seduta consiliare di fine anno – l’uso dei dei botti di capodanno, valida nel periodo dal 30 dicembre ‘24 al 7 gennaio ‘25, a tutela delle persone fragili e degli animali».
Ma nel momento in cui il sindaco pronunciava il comunicato, proprio in piazza Vittorio Veneto, dalla quale si accede alla sala consiliare Bombetti dove era riunita l’assise, sono stati esplosi un paio di botti, che hanno costretto lo stesso primo cittadino a fare una pausa sottolineata con un amaro sorriso.
Purtroppo il degrado culturale non solo è sempre in agguato, ma sembrerebbe essere addirittura in crescendo. Lo stesso sindaco sulla propria pagina Fb, con sommo dispiacere ha sottolineato con un breve commento corredato di foto, quanto avvenutocon somma violenza nei servizi igienici del campo tenda da tennis annesso al campo Ferrari, la sera dell’ultimo dell’anno ‘24 « Questo è il regalo di fine anno che qualcuno ha voluto farci trovare stamattina – scrive Zilocchi -. Si tratta del container ad uso spogliatoio e bagno vicino al campo da tennis completamente devastato. Un’azione che mi ricorda quella subita dai bagni del parco Florida qualche anno fa. È sicuramente un gesto che oggi ci lascia senza parole, ma da domani occorre pensare a cosa poter fare di più di quello che già è stato fatto per cercare di contrastare questi fenomeni di vandalismo. In un mondo dove ormai sembra che gli incivili abbiano sempre la meglio danneggiando ciò che è patrimonio di tutti, non possiamo voltarci dall’altra parte o fare finta di niente!».
Riccardo Lonardi