Rossi: “Saremo un nuovo centrodestra L’opposizione di prima è finita”

MANTOVA Prima riunione operativa delle forze di centrodestra che siederanno all’opposizione in questo secondo mandato amministrativo di  Mattia Palazzi. In città si sono dati appuntamento ieri su richiesta del capo della coalizione  Stefano Rossi gli altri 6 consiglieri di riferimento, ossia la civica  Lidia Bertellini di “Mantova ideale”, i leghisti  Alessandra Cappellari,  Andrea Gorgati ed  Eugenio Anceschi, l’azzurro  Pier Luigi Baschieri e  Luca de Marchi per Fratelli d’Italia.
Un incontro conoscitivo, ma anche programmatico se non altro sul tipo di opposizione che si andrà a realizzare in aula consiliare. «Siamo in pochi ma buoni», commenta Rossi, che già prefigura una condotta leale e disciplinata, come leale e disciplinata è stata tutta la campagna elettorale conclusasi con la conferma del sindaco uscente. Niente intemperanze, ma soprattutto – e questo parrebbe essere la volontà comuna – nessuna opposizione pregiudiziale. La parola ricorrente è l’aggettivo “costruttivo”.
In particolare Forza Italia ha lasciato un “segno meno” nell’indice di gradimento della politica per via di una opposizione condotta negli ultimi mandati a guida centrosinistra a suon di esposti. Proprio questa è la condotta che si vorrebbe evitare: «L’opposizione non deve essere per forza di cose demolitrice – commenta il capogruppo di Forza Italia Baschieri –, potendo essere anche costruttiva, pur rimarcando di volta in volta le proprie differenze. Bisogna entrare in un ordine di idee del tutto nuovo, quantomeno negli ultimi decenni, per essere “costruens”, non “destruens”. Il voto negativo per partito preso non ha senso. Da questo punto di vista vorremmo tutti piazzare una bella pietra sul passato», conclude.
Una pietra che fa da contraltare a uno spirito collaborativo di cui lo stesso Rossi ha già dato un segnale importante riproponendo il dem  Massimo Allegretti nel ruolo di presidente del consiglio. «Allegretti si è sempre comportato in modo equilibrato e lo vediamo come una figura di garanzia», precisa Rossi.
Semmai il problema potrebbe porsi in altri termini se lo stesso sindaco, come taluni sostengano, dovesse assegnare quel ruolo istituzionale al segretario di Sinistra Italiana  Fausto Banzi.
«In questo caso noi voteremmo no, avendo già espresso un voto di fiducia verso il presidente uscente. Qualora la maggioranza individuasse Banzi come presidente, noi proporremo Allegretti. Se invece anche loro dovessero convenire su Allegretti, questi verrebbe eletto all’unanimità, e sarebbe un bel segnale», conclude Rossi.
Quanto alla vice presidenza, normalmente assegnata a un consigliere di minoranza, l’ipotesi di attribuirla a Baschieri, il più votato di tutti i consiglieri del centrodestra, non pare essere appetibile nemmeno per l’interessato: «Presidente di commissione (e già lo sono stato), o vice presidente del consiglio, beh, sono tutte “coccarde” che non contano nulla, e personalmente non sono interessato».
Parrebbe infine smentita al momento l’ipotesi di dimissioni per la capogruppo leghista Cappellari, con surroga quindi del primo dei non eletti  Tommaso Tonelli. «Lei non mi ha manifestato l’intenzione di dimettersi», precisa Rossi.