Calcio dilettanti – Addio a Bruno Dal Bosco, ex patron di 3B e Suzzara

Bruno Dal Bosco
Bruno Dal Bosco

PORTO MANTOVANO E’ morto nella notte tra lunedì e martedì, all’età di 83 anni, dopo una lunghissima malattia,  Bruno Dal Bosco, imprenditore e storico dirigente sportivo mantovano. L’ex patron di 3B Porto, Suzzara e Bancolese, lascia nel dolore la moglie Antonia, i figli Stefano ed Emanuela e la sorella Bruna. I funerali si terranno domani, giovedì, alle ore 10, presso la chiesa di S. Antonio di Porto Mantovano. Già nella giornata di ieri sono stati tanti i giocatori nati e cresciuti nelle sue squadre, e gli uomini di sport che avevano collaborato con lui, che gli hanno reso omaggio presso la camera ardente allestita alla Casa funeraria Maffioli di Levata.
Con Dal Bosco se ne va uno dei personaggi che hanno caratterizzato per oltre trent’anni il nostro panorama dilettantistico. Imprenditore capace di precorrere i tempi, aveva iniziato come venditore ambulante di generi alimentari, fino a formare nel 1975, assieme ad altri due commercianti, la società “3B”: con quel marchio Dal Bosco aprì a Sant’Antonio il primo supermarket, una novità assoluta nel Mantovano, dove ancora imperversavano le piccole botteghe.
Negli anni seguenti riuscì a creare un piccolo impero, aprendo punti vendita a Bancole, Belfiore, Barbasso di Roncoferraro e Valletta Valsecchi. Raggiunto il successo nel lavoro, Dal Bosco si era poi lanciato nella sua grande passione, il calcio: nel 1978 era entrato dapprima come sponsor nel Bancole, per poi diventarne presidente.
Una scalata fantastica, partita dalla Seconda Categoria. Nell’85 il salto in Prima, qualche anno dopo fu Promozione. Nel 1993-94 l’unica stagione in Eccellenza, poi ci fu la retrocessione che chiuse l’esperienza di quella prima società: Dal Bosco decise, infatti, di correre in soccorso alla principale squadra di calcio cittadina, cedendo il titolo sportivo di Eccellenza al neonato Mantova Calcio di Romano Freddi, nato dopo il crac della società guidata da Paolo Grigolo.
Nel frattempo anche due campionati in C2 al Suzzara (1991-92 e 1992-93). Ma fu un’esperienza finita malissimo, che gli procurò grossi guai extra sportivi, intaccando alla lunga le aziende. Dal Bosco (che da buon commerciante fu tra i promotori di un “piccolo calciomercato” dei dilettanti mantovani, sulla falsariga di quello milanese della serie A) resterà nel calcio fino all’inizio degli anni Duemila, alla guida della Bancolese, tra Terza e Seconda Categoria. Da tempo, a causa delle condizioni di salute, era lontano da quel mondo che tante emozioni gli aveva dato, ma che aveva finito per togliergli tutto. E d’altronde Bruno era così: sanguigno e competitivo, mecenate sfortunato di un calcio che ormai non esiste più.