ROMA Oggi il D-Day per il calcio dilettanti, specialmente per quanto concerne l’Eccellenza. Data ormai per scontata da settimane la non ripartenza dei campionati dalla Promozione in giù (che ricominceranno in autunno), è in programma la riunione del Consiglio Federale della Figc. I lavori inizieranno alle 11 in videoconferenza. All’ordine del giorno la dichiarazione di interesse nazionale per il campionato di Eccellenza, che dovrebbe dare il “via” al completamento del torneo “dimezzato” per quanto riguarda la massima categoria regionale (con le opportune modifiche regolamentari, già previste), con un nuovo protocollo e uno start previsto per il 3 aprile. Ma nonostante tutto preoccupa moltissimo la situazione epidemiologica di molte regioni italiane, con una evidente recrudescenza dell’epidemia di Covid. Con una Lombardia che già dall’inizio della prossima settimana potrebbe tornare in zona rossa, le difficoltà sono destinate ad aumentare.
Ormai bloccata anche l’attività giovanile seppure “distanziata” che molte società avevano ripreso a praticare attorno al periodo natalizio e fino a pochi giorni fa. Lo scenario che si presenta è molto simile a quello che si è già visto nello stesso periodo del 2020, quando un lockdown generalizzato aveva rinviato continuamente (e poi annullato in toto) il finale di stagione.
Si discuteranno poi molti aspetti: dalla facoltà di bloccare le retrocessioni, sino alla richiesta di un contributo (quantificato secondo alcune fonti in 2 milioni di euro) per l’acquisto di test rapidi per rispettare i protocolli. In ogni caso alle società dovrebbe essere concesso un prezzo calmierato per i test rapidi, molto inferiore agli attuali 9-10 euro. In Eccellenza la necessità di ripartire è dovuta al fatto di essere “vaso comunicante” con la serie D. La situazione epidemiologica permetterà di ricominciare? Solo il tempo lo dirà: il rischio forte è che anche l’Eccellenza non riesca, di fatto, a ripartire.
I piani per effettuare le promozioni ci sono (una classifica di meriti sportivi e bacino di utenza): non piacciono a nessuno, ma in caso di necessità diventeranno di stretta attualità.