MANTOVA – Su un totale di 56 casi attuali di febbre del Nilo in tutta la Lombardia, 20 sono localizzati nel territorio di Ats Val Padana, ovvero le province di Mantova e Cremona, con la nostra provincia che purtroppo ha già contato due vittime del virus West Nile. Otto dei 20 casi sono stati riscontrati in donatori di sangue. Cinque i casi con febbre, mentre sono sei quelli neuro invasivi. Quattro di questi ultimi sono deceduti, e metà dei decessi sono avvenuti nella nostra provincia. Non è certo una pandemia, piuttosto un’epidemia stagionale, ma sta di fatto che la febbre del Nilo del 2022 sta colpendo con particolare violenza alla luce non tanto dei decessi, che restano comunque numericamente bassa, quanto i casi riscontrati, in aumento rispetto agli anni precedenti. Le fasce d’età più colpite sono quelle dei 50-59 anni e 70-79 anni, ma qui va fatto un distinguo: i 13 casi di West Nile che conta la prima di queste due fasce d’età sono in prevalenza riscontrati in donatori di sangue asintomatici, mentre dei 12 casi che riguardano 70enni sono 8 quelli più gravi, ovvero i neuro invasivi. Numero quasi eguagliato dalla fascia degli Over 80, con 7 casi neuro invasivi. L’ultimo report sulla situazione West Nile in Lombardia non specifica a quali fasce d’età appartenessero le vittime del virus; sta di fatto che le due registrate nel Mantovano avevano 75 e 79 anni e che i casi più gravi attualmente riscontrati riguardano pazienti dai 70 anni in su.