Calcio dilettanti – Porte chiuse? Mantovane preoccupate: “Senza pubblico non è calcio”

MANTOVA Se da un lato il presidente della Figc Gabriele Gravina rassicura sulla prosecuzione dei campionati, professionistici e non, resta l’ipotesi di una ripartenza a porte chiuse che preoccupa le formazioni mantovane, specialmente quelle con il maggior seguito di pubblico. Dall’Eccellenza alla Terza, infatti, gli introiti dei biglietti venduti e del bar sono una percentuale importante degli incassi. «La ripartenza al 30 gennaio per l’Eccellenza è un po’ un azzardo, se guardiamo a questa fase della pandemia – dice il presidente della Governolese Fabio Bronzatti – se poi consideriamo le problematiche riguardanti le giovanili con il ritorno della scuola in presenza, si rischia di tornare indietro tutto in un colpo. Non avrebbe poi senso ripartire senza pubblico: già quest’anno gli incassi, come potete immaginare, sono stati inferiori. Giocare a porte chiuse comporterebbe solo costi». La Governolese riprenderà gli allenamenti da domani. Si sono negativizzati tutti e 7 gli atleti che erano positivi. «Il 30 è una data fattibile, almeno ce lo auguriamo – dice il vicepresidente del Castiglione Giancarlo Perani – speriamo che la situazione sia meno problematica a fine mese. Non ci siamo mai fermati con gli allenamenti e abbiamo recuperato tutti gli infortunati, tranne Mangili e Dagani. Ripartire senza pubblico? Speriamo di no, non sarebbe il calcio che amiamo». Torna al lavoro da domani anche il Suzzara (era stata annullata la seduta di venerdì), previsti tre allenamenti in vista della ripartenza della Promozione il 13 febbraio. «Slittare alla sesta giornata non è il massimo, avrei ripreso con la prima – dice il presidente Enzo Palvarini -, è indispensabile concludere il torneo, anche a giugno, assieme all’attività giovanile. Porte chiuse? Ci dispiacerebbe, il nostro pubblico è importante per calore e incassi».