Buzzago piantata dal suo avvocato

MANTOVA “Per la verità sono disposta a morire” scrive su  facebook Lorena Buzzago, mentre proseguono le indagini (e i sequestri) degli agenti della Digos su quello che ormai per tutti è il “libro giallo” di cui è la protagonista principale. Per il momento però Lorena Buzzago più che di morire rischia il carcere, mentre le stanno piombando addosso querele e denunce in serie, e così in tutta questa tempesta ecco che ad agitare ulteriormente le acque arriva anche la notizia che l’avvocato  Paola Spadini, suo difensore in tutti questi mesi tumultuosi, ieri ha rimesso il mandato. Qualcosa di simile era successo ai tempi del primo sex-gate mantovano, quando dalle indagini dei carabinieri era emerso che  Elisa Nizzoli aveva manipolato i messaggi che si era scambiata con il sindaco  Mattia Palazzi; a quel punto l’avvocato della donna,  Davide Pini, dopo un chiarimento a quattr’occhi con la sua cliente aveva deciso di rimettere il mandato. Elisa Nizzoli aveva avuto comunque tutto il tempo di trovare un altro difensore con cui organizzare la propria strategia difensiva. Tempo invece, che scarseggia per la strategia difensiva di Lorena Buzzago che a fine mese comparirà in udienza preliminare davanti al gup di Mantova per il processo che la vedrà imputata di stalking insieme al marito  Fabrizio Ferrari, e che in questo breve lasso di tempo dovrà confrontarsi con il suo nuovo difensore, che dovrà studiarsi i fascicoli che stanno per essere discussi mentre contemporaneamente stanno arrivando le querele e i provvedimenti a seguito della distribuzione del famigerato “libro giallo”, pubblicato senza alcuna autorizzazione, e che coinvolge diversi esponenti politici e delle forze dell’ordine. Le copie del libro, “ciclostilato in proprio” sono state distribuite porta a porta nelle prime ore di mercoledì scorso in città da due persone che secondo gli investigatori sarebbero la stessa Buzzago e il marito. Alcune copie erano in bella mostra in alcune edicole, in vendita a 15 euro.

Carlo Doda