Calcio Eccellenza – Arioli: “Caste, il 2024 sia l’anno del riscatto. Ritroviamo noi stessi”

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Castel Goffredo Dopo un avvio sprint con cinque vittorie su sei, la Castellana di mister Giovanni Arioli si è arenata, alternando pareggi e sconfitte. Domenica scorsa, a Cazzago si è aggiunta anche la beffa di un rigore palese, non concesso al fotofinish: «Clamoroso errore dell’arbitro al 92′ – osserva tecnico – . Calcio in area a Faye Pape, ma per il direttore non ci sono stati gli estremi per il penalty. La cosa strana è che subito dopo il fischio finale, è venuto a scusarsi per la gaffe commessa. Tornando alla gara, ci hanno bucati alla prima occasione, anche per nostre disattenzioni. Pensavo che, avendo una squadra strutturata e fisicata, non avrei preso gol su palle inattive. E invece è successo. Però siamo stati bravi a replicare, sempre su palla inattiva, ma resta l’amaro in bocca, perché mi aspettavo qualcosa in più». Al giro di boa, i goffredesi sono dodicesimi, con un solo punto di margine sui play-out: «Purtroppo il bilancio è facile: 50 e 50 con la verità che sta nel mezzo – dice – . Essendo una categoria nuova per noi, siamo incappati in diverse gare storte, con sfaccettature sfortunate e colpe nostre. In più mi metto in mezzo anche io perché comando la barca e, se qualcosa non va, il primo responsabile è sempre l’allenatore. Anche gli infortuni di Orlandini e Chiarini non hanno aiutato perché, la rosa era già corta all’inizio e le squalifiche di Pape e Ruffini sono state delle vere mazzate. Migliorelli e Crema hanno iniziato attività lavorative impegnative, mentre prima giocavano solo a calcio. C’è stato un mix di fattori, che tutti insieme ci hanno portati a sbagliare gare importanti. Spero che questa brutta fase sia finita, adesso pensiamo a riposarci per poi riprendere il girone di ritorno al meglio. Se guardiamo sino ad oggi, penso che solo due gare siano state fatte male: mi dispiace per i ragazzi perché li vedo allenarsi tanto durante la settimana e per questo meriterebbero di più. Mi spiace anche per la società, perché è sempre presente e con persone a modo, che non ti fanno pesare nulla». L’obiettivo rimane sempre uno… «Dobbiamo prima salvarci e poi pensare al dopo. Non serve fretta, ma pazienza e calma. La squadra non ha recepito le mie preoccupazioni e paure quando tutto andava bene. Forse abbiamo un po’ abbassato l’attenzione dopo le vittorie. Anche se i ragazzi non sono abituati a tenere quel ritmo, non si sono mai tirati indietro». «Concentriamoci sulla salvezza – ha poi concluso – che sarà molto difficile, così come il ritorno, perché mi aspetto un altro campionato, con sempre meno punti e gare a disposizione per raggiungere il nostro traguardo. Dovremo essere bravi ad avere sangue freddo e affrontare le situazioni con il sorriso».
Samuele Elisse