MANTOVA Il Rugby Mantova si sta preparando in vista della grande sfida di ritorno valevole per i play-off promozione. I biancorossi giocheranno domenica alle 14.30, in trasferta a Leno, contro la Bassa Bresciana. Il leader del team Nicolas Mari, alla vigilia del match, ha commentato il momento della stagione dei biancorossi, raccontando anche come è nata la sua passione per questo sport. «Il livello del torneo è molto competitivo – commenta Mari – In questa fase stiamo giocando contro squadre ben organizzate e preparate ma non abbiamo nulla da temere. Abbiamo un gruppo forte e coeso che sta dimostrando di avere grinta ed energia per tenere testa a ogni avversario; il cambio generazionale che naturalmente è intervenuto, ha mantenuto intatto lo spirito ed ampliato le possibili soluzioni da proporre sul terreno di gioco. In queste prime cinque partite, abbiamo ottenuto tre vittorie e possiamo essere più che soddisfatti». Squadra giovane ma con carattere: «Possiamo ritenerci fieri del nostro cammino; la fase di inizio stagione è stata eccezionale e quella attuale dei play off è comunque positiva, in quanto abbiamo ottenuto vittorie di alto livello contro squadre come Bassa Bresciana, Rovato e Parabiago, mentre le sconfitte sono giunte contro team di caratura decisamente importante, ovvero Casalmaggiore e Calvisano. Resta un po’ di rammarico perché avremmo potuto ottenere probabilmente una vittoria in più». Mari fa parte della prima squadra del Mantova da 10 anni… «E oggi mi ritrovo in un gruppo con ragazzi che ho avuto il piacere di allenare, come Pilati, che ho seguito nel percorso dall’U12 all’U14; pertanto giocare insieme anche a un proprio “allievo” è una grande soddisfazione. Coach Gargano? Sta portando una filosofia di gioco stimolante, adatta a un gruppo giovane come il nostro. Posso dire che anche il rapporto con la società è molto forte. Questo club rappresenta una famiglia, una seconda casa». Il giocatore biancorosso racconta i primi passi nel mondo del rugby: «A 10 anni ho iniziato a giocare nel tornei scolastici. All’epoca avevo come professore il mitico Girelli che ha reclutato me e tantissimi altri ragazzi come Azzali e Opoku, mio compagno di classe. Dopo le scuole, Girelli ci ha chiesto di metterci alla prova con il Rugby Mantova e da lì è iniziata la mia passione. Un concetto che mi è rimasto sempre impresso è quello che il rugby è uno sport dove per vincere devi andare in avanti, ma per passare la palla puoi andare solo indietro». Il punto di riferimento? «In base anche al mio ruolo (terza linea) dico il capitano storico della Nuova Zelanda, Richie McCaw. Mi sono sempre ispirato a lui per il duro lavoro che questo tipo di ruolo ti porta a svolgere, quasi come quello di un operaio che compie il lavoro faticoso per la squadra, nel recuperare palla e placcare». E ora uno sguardo al futuro: «Il primo obiettivo è fare bene domenica contro la Bassa Bresciana. Personalmente sogno, ma allo stesso tempo credo che, nel futuro breve, questa squadra possa tornare in serie B».