Il comitato Vogliamo il Ponte sollecita gli “onorevoli” mantovani: serve subito un commissario

SAN BENEDETTO PO A poco meno di un mese dalle elezioni politiche gli esponenti del Comitato “Vogliamo il Ponte” di San Benedetto scrivono ai parlamentari mantovani appena eletti sollecitando un intervento per sbloccare e rendere più agevole la prosecuzione dei lavori del ponte. Ribadendo un concetto: sia nominato un commissario straordinario.
«Il cantiere è ormai fermo da 8 mesi attualmente siamo in attesa che Anac si esprima sulla possibilità di affidare oltre i limiti d’importo della variante d’appalto all’attuale ditta esecutrice i lavori per la realizzazione della mancante parte di golena, in caso di parere negativo, sarà necessario un nuovo bando di gara che richiederà anni – si legge nella lettera aperta – Sarebbe fondamentale che il parere di ANAC arrivasse quanto prima per capire il destino dell’opera e per questo, se possibile, un vostro sollecito sarebbe importate».
Confindustria dal 2012 ad oggi ha stimato, in situazione di circolazione limitata, danni all’economia pari a 30 milioni annui, ai cui vanno aggiunti ulteriori 1,3 milioni al mese in situazione di chiusura totale: oltre 360 milioni di Euro senza considerare i costi sostenuti dai privati cittadini e i danni dal 1987 al 2012: «Il territorio della bassa mantovana è indebolito, molteplici attività hanno chiuso, il turismo è diminuito e si è registrato un calo demografico per emigrazione – proseguono gli esponenti del Comitato – Sentiamo tanto parlare che le infrastrutture sono importati per la ripresa dell’economia e ci chiediamo come mai una delle più importati opere della viabilità mantovana non abbia un’attenzione diversa e ormai sia l’emblema del degrado, della pessima gestione degli appalti e dello spreco di denaro pubblico. La deviazione provvisoria che è stata pensata rischia di essere solo un placebo e in caso di interruzione del traffico i disagi si moltiplicherebbero: anche in ragione dei tre emendamenti presentati, in cui si chiedeva la nomina di un commissario, e non accolti, ci nauguriamo che questa direzione venga nuovamente presa in considerazione».