Aggredisce la moglie e il figlio, ma in aula entrambi ridimensionano i fatti

MANTOVA –  In preda ai fumi dell’alcol avrebbe aggredito la propria compagna finendo poi per colpire pure il figlio maggiore nel frattempo intervenuto in difesa della madre. Per maltrattamenti e percosse era così finito a giudizio un cittadino brasiliano all’epoca dei fatti residente nell’hinterland cittadino e oggi emigrato per lavoro all’estero. Nello specifico l’episodio chiave che aveva fatto scattare dapprima la denuncia-querela presentata in questura dalla presunta vittima e quindi l’indagine della procura risaliva al 27 dicembre del 2017, anche se, stando al capo d’imputazione, casi simili si sarebbero verificati anche in precedenza. Il tutto condito da ingiurie e minacce, anche di morte. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo in quell’ultimo periodo sempre più nervoso anche per problemi di alcol e droga, aveva inseguito la consorte fino in camera da letto per poi cercare di assalirla anche dietro la minaccia di un coltello. Tesi questa di fatto sostanzialmente ridimensionata ieri in aula, davanti al giudice Giovanna Camillo, sia dalla donna che dal figlio più grande, entrambi a processo in qualità di parti civili. Il processo proseguirà quindi per le ultime escussioni e per la discussione il prossimo 18 febbraio.