Arresti domiciliari per un imprenditore che riciclava i proventi dell’Iva

MANTOVA Sono state eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza
di Mantova le misure cautelari degli arresti domiciliari e del sequestro preventivo di circa
375.000 euro, misure richieste ed ottenute dalla Procura della Repubblica di Mantova nei
confronti di un soggetto ritenuto responsabile secondo gli inquirenti di reati tributari e di
reinvestimento dei relativi proventi.
I provvedimenti cautelari scaturiscono all’esito di una articolata attività investigativa svolta
dalle Fiamme Gialle mantovane, che aveva preso avvio nel dicembre 2020 avendo rilevato
che una società operante sia in provincia di Mantova che in Veneto, nel settore delle
lavorazioni meccaniche, risultava non aver presentato, dalla sua costituzione nell’anno
2017, le previste dichiarazioni fiscali ai fini IVA, pur avendo realizzato cessioni imponibili per
oltre 7 milioni di euro per anno d’imposta.
In particolare, dalle indagini si riteneva che l’indagato, qualificato amministratore di fatto
della società da cui hanno preso avvio le investigazioni, era in grado di fornire prestazioni di
servizio con lavoratori altamente specializzati a varie imprese del nord est
dell’Italia, rendendosi competitivo sul mercato grazie ai mancati versamenti dell’IVA
riscossa e delle ritenute fiscali trattenute ai propri lavoratori; in definitiva, sempre secondo
l’ipotesi accusatoria, la sua competitività nel mercato scaturiva anche da illeciti risparmi
d’imposta conseguiti dai reati tributari.
La Guardia di Finanza lo denunciava quindi per ipotesi di reati tributari quali omessa
dichiarazione, omesso versamento di ritenute dovute o certificate e omesso versamento IVA
e nel febbraio 2021 erano emessi nei suoi confronti i primi provvedimenti di sequestro
preventivo finalizzato alla confisca richiesti ed ottenuti dalla Procura di Mantova.
Secondo l’ipotesi accusatoria, l’indagato aveva continuato a commettere condotte illecite
utilizzando un’altra società mantovana, sempre amministrata di fatto, dopo il fallimento della
precedente società ormai “scoperta”.
Si ipotizzava inoltre a suo carico che si rendesse anche responsabile del delitto di
sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte mediante una cessione del ramo
d’azienda, costituito dalla forza lavoro, a favore della nuova società e spostando su
quest’ultima le commesse già in essere con l’originaria società. Per questo motivo era stato
destinatario, sempre nel corso dell’anno 2021, unitamente all’amministratore di diritto
nonché socio della nuova società, di un’ulteriore provvedimento di sequestro richiesto ed
ottenuto dalla Procura di Mantova ed emesso dal locale Tribunale.
Nel complesso, l’azione di servizio permetteva di eseguire, già prima dell’ultimo
provvedimento cautelare di € 375.000, sequestri preventivi per oltre 4 milioni di euro,
corrispondenti alle imposte evase, eseguiti apprendendo disponibilità finanziarie,
autovetture, immobili e orologi di pregio.
L’azione di servizio, coordinata dalla Procura della Repubblica di Mantova, testimonia
l’impegno costantemente profuso dalla Guardia di Finanza, quale presidio della sicurezza
economico-finanziaria, per la repressione delle frodi fiscali – costituenti un grave pregiudizio
allo sviluppo economico del Paese – e la conseguente aggressione dei patrimoni
illecitamente accumulati, per restituirli a beneficio della collettività.