Buoni fruttiferi, c’è chi piange e chi ride

La Cassazione accontenta le Poste. Interessi decimati per i risparmiatori

MANTOVA Sconcerto per le associazioni dei consumatori e per molti mantovani (si stima qualche migliaio) che si ritrovano delusi dal recente pronunciamento delle sezioni riunite della Cassazione che ha posto la parola fine sul decennale braccio di ferro fra i risparmiatori e Poste italiane. Motivo del contendere: i buoni fruttiferi emessi da Pt negli anni ’80 che assicuravano interessi elevatissimi nel vincolo della ventennalità o trentennalità – come può chiarire lo schema pubblicato qui accanto. Senonché, facendo leva sulla legge 156/1973, che autorizzava il ministero del tesoro a modificare unilateralmente i tassi di interesse sui buoni, diventava operativo (e alla luce della recente sentenza più che legittimo) il decreto ministeriale del 13 giugno 1986 che, a insaputa di quasi tutti i risparmiatori, cambiava radicalmente le loro attese di profitto.
Numerose le sentenze che negli anni avevano accolto i ricorsi, ma quest’ultimo pronunciamento non lascia via di scampo a chi si attendeva coefficienti pari o superiori al 10%, e invece si è visto applicare incrementi di poco superiori al 2 percentuale. Insomma, una débacle, considerando poi che un 10% del risparmio nazionale era stato investito proprio in questi buoni postali.
Se però è da considerarsi consentita la riduzione retroattiva del tasso sui vecchi buoni relativi a rapporti già in essere alla data di entrata in vigore dei decreti penalizzanti – per la qual cosa già c’è chi parla di “sentenza salva-Poste” –, la stessa sentenza non riguarda i libretti di risparmio postale e i buoni fruttiferi postali emessi con le stesse credenziali dopo l’entrata in vigore del decreto ministeriale. Per questi Poste italiane dovrà rispondere sulla base di quanto venduto a suo torto e a suo danno.
Resta l’amarezza delle associazioni che accusano il colpo, ma soprattutto di coloro che hanno immobilizzato 20 o 30 anni un capitale per ritrovarselo sottodimensionato,