La Fum riparte con 4 milioni e 3 nuovi corsi

MANTOVA Pochi giorni e il consiglio d’amministrazione della Fum rinnoverà le cariche. Alla seduta del 3 maggio, che vedrà l’insediamento dei nuovi membri (confermata nelle previsioni la presidenza di Paolo Gianolio in quota Cciaa) terrà il campo la questione legata al futuro dell’ateneo virgiliano, che con il nuovo mandato dovrà tesaurizzare le opportunità offerte dal Miur.
Ringraziando il Cda uscente, queste sono “grandi opportunità” a detta dell’assessore comunale alla partita Adriana Nepote, dal momento che si prefigura un sostanziale ampliamento dell’offerta formativa grazie a massicci investimenti statali che sfiorano i 4 milioni, tutti da riversare nelle aule di via Scarsellini.
Le tempistiche parlano del triennio 2023-2025 utile per istituire almeno tre nuovi corsi di laurea, dei quali uno biennale, collegato al corso triennale esistente in economia aziendale, utile a dispensare una laurea magistrale.
Già si era anticipato alcune settimane fa del corso di laurea in “igiene dentale” che sta per essere introdotto grazie alla sinergia con UniMoRe, l’ateneo di Modena e Reggio Emilia, che garantirà anche un corso di laurea triennale in “chimica verde” grazie anche ai contributi della Versalis. Adesso spunta anche un biennio magistrale in marketing legato al Made in Italy, sovrinteso dall’Università di Brescia, che andrà a completare il triennio di “economia aziendale”.
Si tratta di un pacchetto formativo il cui budget si aggira attorno ai 4 milioni di euro, già destinato a Mantova (indirettamente) dal precedente governo, e che vede come collettori tutti i soggetti universitari che già hanno trovato nella nostra città terreno di espansione. Del totale, circa 2 milioni verranno assegnati all’UniMoRe; circa 1 milione invece verrà dato all’ateneo di Brescia, e il rimanente suddiviso fra il Politecnico di Milano (circa 300mila euro), la Statale milanese e l’UniMoRe con la sola data stringente di rispettare le tempistiche del Pnrr: data ultima il 2026.