Che fine ha fatto il milione di “Mantova capitale italiana della cultura 2016”?

MANTOVA Che fine ha fatto il milione di “Mantova capitale italiana della cultura 2016”? La domanda è stata posta dai consiglieri comunali di Forza Italia  Pierluigi Baschieri e  Andrea Gorgati alla ragioneria di via Roma. Risposta scritta dell’ente (testuale): «Ad oggi non è stato ancora incassato». E questo è il vero problema.
Quei soldi, che avrebbero dovuto finanziare “un evento al giorno” dall’aprile al dicembre dell’anno, oltre a una serie di realizzazioni e iniziative (da Ocno al monumento sul lago) figura ancora fra le voci di entrata nel bilancio 2019. Il mancato incasso tuttavia costringerebbe l’ente a bilanciarlo nelle voci di spesa; detto in altro modo, occorrerebbe tagliare da altre parti.
Inevitabile la stoccata dell’opposizione per questo “milione” che viene associato per automatismo con il celeberrimo milione del signor Bonaventura, lieto fine delle avventure firmate da Sergio Tofano sul Corriere dei piccoli. «La politica è imprevedibile, il politico ferrarese dopo aver occupato il dicastero di via Collegio Romano con Matteo Renzi, e averlo mantenuto nel premierato di Gentiloni dopo le dimissioni anzitempo del primo a causa della batosta referendaria del 4 dicembre 2016, adesso è ritornato nuovamente a ricoprire il ruolo prestigioso da cui era stato spodestato».
Dunque, proprio su Dario Franceschini ritornato al Mibact puntano le attenzioni dei politici locali: «Sappiamo che è intenzione del sindaco Palazzi chiedere un aiutino allo stesso Franceschini per risolvere definitivamente il caso della domus romana di piazza Sordello che ha indignato i mantovani e stupito i turisti. Una scelta urbanistica infelice ricaduta sulle spalle della Soprintendenza e della burocrazia capitolina. Noi siamo dell’idea che sia ora che il ministero mantenga fede all’impegno preso nel 2016 – proseguono i consiglieri azzurri – e versi il milione di euro pattuito. Tutti sanno che i tempi di pagamento dell’amministrazione centrale sono piuttosto lenti, ma tre anni sono troppi per onorare un debito economico e politico».
Peraltro, nel caso in cui quel milione non dovesse arrivare, «l’ente comunale di via Roma sarà costretto a tagliare la propria spesa corrente destinata alla cultura per un pari importo, ovvero cercare nuove entrate. Di una cosa siamo sicuri – precisano Baschieri e Gorgati –: l’anno di Mantova “capitale della cultura” ce lo siamo pagati con risorse mantovane e non romane. Questa vicenda assomiglia sempre più alla buffa storia del milione del Signor Bonaventura, simpatico personaggio immaginario dei fumetti. Meglio tornare a battere cassa per recuperare quanto dovuto da Roma», concludono i due azzurri ormai “romanoscettici”.