Conte toglie 4 milioni a Mantova Hub, quelli promessi da Renzi

La finanziaria sequestra i soldi per ribassi

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MANTOVA  Se un Comune nel corso di un appalto realizza un ribasso d’asta rispetto ai costi preventivati, è bravo. Ma se quell’appalto è finanziato dallo Stato, cosa accade? Semplice: i soldi risparmiati dal Comune non verranno erogati dallo Stato, seppure in precedenza ne aveva promessi di più. In poche parole, Roma darà solo i soldi effettivamente spesi dal Comune su quel progetto. Questo, in massima sintesi, è quanto sta accadendo per effetto della finanziaria 2019 varata dal governo, che potrebbe avere conseguenze disastrose sul maxi-appalto di “Mantova Hub”, al punto da limare del 22% i soldi già promessi da Renzi alla nostra città col cosiddetto “Bando periferie”, ossia il progetto firmato da  Stefano Boeri per la rigenerazione urbana del comparto Anconetta – San Nicolò – Valletta Valsecchi. Renzi aveva assegnato 18 milioni a Mantova.
Ma cosa accade? L’ex assessore all’edilizia  Celestino Dall’Oglio ha letto quanto previsto dalla manovra dell’esecutivo di  Giuseppe Conte, e su un punto ha letto in trasparenza un rischio. Chiama Roma, parla con l’Ifel, ufficio studî dell’Anci, e trova conferma del proprio sospetto. «Con la nuova finanziaria le economie di appalto pregresse, attuali e future del “Bando periferie” vengono revocate, e rimangono acquisite a un fondo istituito nel bilancio autonomo della presidenza del consiglio dei ministri. Tale fondo verrà perfezionato con un prossimo decreto attuativo», premette Dall’Oglio, che pertanto prefigura il “disastro” in termini economici cui il maxi progetto della giunta Palazzi sta andando incontro.
«Ho fatto i conti di quanto sinora è stato deliberato e andato a gara per “Mantova Hub” – prosegue l’ex assessore –. Ho individuato 3 grandi addendi: l’incarico di tutti i servizi tecnici che fanno capo alla Rina Consulting di Genova, quindi il risparmio sugli incarichi di verifica alla Conteco Check di Milano, e il terzo in itinere, che riguarda il primo appalto dei lavori aggiudicato alla Conpat Scarl. Rispettivamente, i ribassi erano del 45%, 75% e circa 20%. Tradotto in soldi, sono 3 milioni e 906mila euro. Come dire, che dei 18 milioni promessi da Renzi, purtroppo ne arriveranno a Mantova solamente 14. Una jattura che Mantova condividerà con gli altri 119 comuni coinvolti dal bando renziano».
Una “punizione” che Conte ha riservato ai comuni renziani? «Direi di no – conclude l’ex assessore Dall’Oglio –. La misura di cui al comma 913 della finanziaria è di tipo redistributivo. Le economie di questo fondo andranno ad altri comuni e città metropolitane con spirito perequativo, e va sottolineato che quanto stabilito dal governo è frutto di sofferte trattative fra lo stesso esecutivo, le Regioni, l’Anci e Upi, nelle quali si riverberano tutte le sensibilità politiche, compreso quelle renziane».

Davide Mattellini