MANTOVA – Da quarant’anni e forse più se ne parla, ma se allora a spianare la strada al progetto della “Grande Mantova” c’era quantomeno una omogeneità politica nei governi dei Comuni di Mantova, Virgilio (oggi Borgo Virgilio), Porto Mantovano, Curtatone e San Giorgio (oggi San Giorgio Bigarello), adesso, con il ribaltone di Porto Mantovano passato al centrodestra, il rapporto aritmetico è diventato di 3 a 5: solo il capoluogo e San Giorgio sono rimasti appannaggio del centrosinistra, mentre Porto si veste di azzurro con Maria Paola Salvarani. Virgilio e Curtatone il cambiamento lo avevano già registrato vent’anni fa con Alessandro Beduschi e Cesare Rubini-
Vien da sé che oggi il “sogno” di Gianni Usvardi della città da 100mila abitanti si rende sempre più improponibile sul versante politico con un vento che tendenzialmente spira da destra.
Nulla che dia pensieri grevi di natura gestionale alla città, o quantomeno al suo sindaco Mattia Palazzi, che notoriamente si è sempre mostrato scettico verso il progetto totalizzante – diversamente dal suo predecessore Gianfranco Burchiellaro che su questo progetto aveva invece imperniato molte delle proprie progettualità. E invero non è il solo, Palazzi, a mostrarsi freddino verso un conglomerato comunale da federarsi o addirittura da unificarsi. Lo stesso primo cittadino di Curtatone Carlo Bottani non ha mai accarezzato idee simili che toglierebbero al suo Comune una autonomia storica. E forse più di facciata che di sostanza era la buona disposizione di Alessandro Beduschi, forse unico interlocutore del capoluogo, che ha passato il testimone al suo successore Francesco Aporti . La posizione tiepidina del sindaco di San Giorgio Bigarello Beniamino Morselli è nota. Quella della Salvarani ancora non è nota, ma difficilmente si scosterà da quella dei diretti colleghi.
In tutto ciò non si sconquassa più di tanto un quadro che comunque avrebbe avuto tempi lunghissimi, se non fiato corto. Ciò che semmai viene a modificare le previsioni incerte sul rinnovo della presidenza della Provincia e soprattutto del consiglio provinciale in scadenza. Il cambio della guardia a Porto Mantovano andrà senz’altro a rafforzare la sua posizione, che ad oggi lo vede governare in aula con un solo voto di scarto.
Il ribaltone di Porto potrebbe a questo punto rivelarsi molto importante per il numero uno di Palazzo di Bagno, dal momento che le elezioni del consiglio provinciale avvengono col sistema del voto ponderale, ossia correlato al “peso” dei Comuni e degli amministratori degli stessi che andranno a rinnovare l’assise: a Comune pesante corrisponde voto pesante. E Porto pesa.