Il ricordo delle foibe in città

MANTOVA Non si può dimenticare il dramma delle foibe. E’ questo il messaggio che è emerso nella giornata di domenica 10 febbraio nella giorno dedicata al Ricordo” per commemorare le vittime delle foibe. Il primo evento si è tenuto nel giardino vicino al Castello di San Giorgio dove è stata depositata una ghirlanda nei giardini dedicati alle vittime e ai profughi istriani, fiumani e dalmati. Oltre alle autorità, erano presenti i profughi Paolo e Giovanni Badalucco. Accanto alla corona campeggiavano le bandiere dei profughi. Poi la cerimonia si è spostata nell’Auditorium del Conservatorio in via della Conciliazione. Alla cerimonia hanno partecipato le autorità cittadine guidate dal Prefetto Carolina Bellantoni davanti ai consiglieri comunali e provinciali di Mantova. L’incontro è stato presieduto dal presidente dei consiglio comunale Massimo Allegretti che ha aperto l’incontro davanti ai rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni, dei consiglieri e degli studenti in una sala affollata. Sono intervenuti quindi il sindaco di Mantova Mattia Palazzi e il presidente della Provincia Beniamino Morselli, mentre a prolusione è stata pronunciata dal professore di Storia contemporanea dell’Università di Trieste Raul Pupo che ha tenuto il discorso dal titolo: “La catastrofe dell’italianità adriatica”.
Palazzi ha ricordato che il Giorno del Ricordo è stato istituito nel 2004 dal Presidente della Repubblica Ciampi, mentre il suo successore Napolitano ha definito imperdonabile l’orrore delle foibe ed è stato un errore averle ignorate per tanto tempo. “L’odio ha causato drammatiche tragedie – ha osservato -. Ma in Europa si sono affermati i valori di pace in un percorso che ha portato al superamento dei confini. I soprusi del passato non trovano oggi alcuna giustificazione, sono attentati contro l’umanità. Raccontiamo questa profonda ferita alle nuove generazioni e guardiamo ad un futuro diveso”.
Infine, il Prefetto Bellantoni ha consegnato la Medaglia Commemorativa, conferita dal Presidente della Repubblica in memoria delle Vittime delle Foibe, al signor Vittorio Magro, nipote omonimo di una vittima delle foibe ancora oggi dispersa.