MANTOVA Per oltre 3 anni una famiglia di origini magrebine, residente nel Basso Mantovano, ha subito atti persecutori di ogni genere da parte dei vicini di casa, al punto tale che, per alcuni episodi, sono scattate querele per minacce, lesioni personali, danneggiamento e violazione di domicilio, tutte condotte aggravate dall’odio razziale. Nonostante ciò, lo stalking da parte dei vicini di casa, italiani, si è ulteriormente aggravato, con molestie ancora più pressanti, consistenti, ad esempio, in gesti scurrili e insulti razziali rivolti anche ai figli minori della coppia, e in “dispetti” quali il lancio dell’immondizia dal balcone sull’auto o sui panni stesi della coppia, o escrementi del cane lasciati davanti alla porta dell’abitazione. Lo stato di profonda prostrazione in cui è caduta la famiglia magrebina – composta da persone che lavorano regolarmente qui da noi, da anni abitanti nel mantovano tanto da avere ottenuto la cittadinanza italiana – ha determinato per loro un cambiamento nelle abitudini di vita, tanto da temere di uscire di casa o di far uscire i bambini a giocare nel cortile. Per questo il questore di Mantova Paolo Sartori, dopo gli approfondimenti svolti sull’intera vicenda dagli Agenti della Divisione Anticrimine, ha disposto nei confronti di tre appartenenti alla famiglia vicina di casa – due uomini e una donna, autori dello “stalking” – l’applicazione della misura di prevenzione dell’Ammonimento, con la quale ha intimato ai tre italiani di cessare immediatamente i loro comportamenti vessatori, pena l’applicazione di più gravi misure personali ovvero di natura penale.
Insulti razzisti ai vicini marocchini: tre italiani accusati di stalking
Le vittime vivono e lavorano in Italia da moti anni al punto da avere ottenuto la cittadinanza