L’on. Dara: “Significativi passi avanti e sulla castrazione chimica la sinistra dà la solita interpretazione distorta della realtà”

MANTOVA Approvato, dunque, il nuovo decreto sicurezza alla Camera. E a breve al Senato partirà il tavolo di lavoro per capire se e come introdurre nel nostro ordinamento giuridico-penale l’istituto della castrazione chimica che, meglio subito precisarlo, è tutto fuorché una “pena corporale”. Si tratta di una storica battaglia della Lega che, al pari dell’Autonomia, potrebbe finalmente concretizzarsi. Il governo ha già accolto la proposta di disegno di legge del leghista Igor Iezzi e questo significa che si formerà presto una commissione che «nel rispetto dei principi costituzionali – recita il ddl che andrà ad emendare il decreto sicurezza – dia la possibilità per il condannato di aderire con il suo consenso a percorsi di assistenza sanitaria, sia psichiatrica, sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di “blocco androgenico”».

On. Andrea Dara, forse è la volta buona per questo storico provvedimento contro la recidività di odiosi reati come violenze sessuali e stupri?

«Grazie alla Lega, il governo avvierà una commissione per discutere l’introduzione di questo trattamento farmacologico al blocco androgenico totale per i condannati di violenza sessuale. Un intervento opportuno e non più rimandabile visto quello che purtroppo continua ad accadere nelle nostre città».

Matteo Salvini l’ha definita una battaglia di giustizia e buon senso, invocando la tolleranza zero per stupratori e pedofili.

«Ed è così. La Lega si batte da sempre per la tolleranza zero verso delinquenti, stupratori e pedofili. Rattrista invece, anche se ce lo aspettavamo, che una certa parte politica trovi sempre l’occasione per strumentalizzare ogni cosa, preoccupandosi più di chi si macchia di reati piuttosto di chi ne è vittima».

Immagino si riferisca ad Alleanza Verdi e Sinistra, che hanno parlato di “ossessione leghista”?

«Detto da chi ha mandato all’europarlamento una signora che istiga ad occupare le case o depenalizzare i furti ci farebbe pensare di trovarci su scherzi a parte, invece non è purtroppo così».

Allargando il discorso all’intero decreto Sicurezza, di quali altri provvedimenti andate fieri?

«Con la premessa che per noi la proprietà privata è sacra e inviolabile, considero scandaloso il silenzio della sinistra e del Pd, che ormai non si sa più cosa sia, su queste prese di posizione. Detto questo, noi pensiamo a lavorare per la sicurezza dei cittadini e per avere quella certezza della pena anche per rapinatori che usano i minori. Altro punto del quale andiamo fieri è aver avuto l’ok per avere misure a difesa delle forze dell’ordine, come taser e bodycam e continuare la lotta all’immigrazione clandestina, ormai non più sostenibile, a fianco di Matteo Salvini».

Altra misura attesa era l’entrata in vigore della legge che promette un giro di vite contro gli attacchi scellerati dei cosiddetti eco-vandali verso il patrimonio e per chi blocca strade e treni.

«Sul piano penale vengono aumentate le pene per il danneggiamento (reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10mila euro) e per il deturpamento o imbrattamento dei beni culturali (reclusione da uno a sei mesi o multa da 300 a 1.000 euro). Alle pene si accompagna una sanzione da 20mila a 60mila euro per chi rende non fruibili beni culturali o paesaggistici».

Matteo Vincenzi