Maltrattamenti in famiglia: in due rischiano 16 anni di carcere

MANTOVA Uno rischia una condanna a 8 anni di carcere; l’altro invece “solo” 7 anni e sei mesi. Sono due uomini accusati di maltrattamenti in famiglia per i quali ieri in tribunale a Mantova sono stati discussi i processi con le richieste di Pm, parte civile e difese. Il primo caso, quello più grave (si fa per dire) riguarda Hicham Chafai,un marocchino di 37 anni attualmente in carcere a Vicenza per un caso di codice rosso nei confronti della ex convivente. I fatti risalgono a un periodo che va dall’ottobre 2021 al luglio dello scorso anno e sono avvenuti a San Giorgio di Mantova e Ronco all’Adige, dove abitava all’epoca Chafai. Ieri il Pm Lucia Lombardo ha concluso la sua requisitoria chiedendo 8 anni di reclusione, praticamente un anno per ciascun capo d’imputazione. L’uomo è accusato di maltrattamenti continui e reiterati; l’avrebbe coperta d’insulti a ogni occasione, minacciando di spararle con una pistola ad aria compressa, le avrebbe gettato addosso dell’acqua sporca per poi sbatterla fuori casa di notte d’inverno. L’arresto per il 37enne era scattato il 13 agosto 2022 per l’accusa di stalking; quando la sua ex lo aveva lasciato dopo l’ennesima lite finita a bastonate, l’aveva quasi investita con l’auto mentre era alla fermata dell’autobus con un amico, quindi le aveva puntato contro un coltellino e dopo averla schiaffeggiata le aveva strappato la borsetta con il cellulare e se n’era andato. Accuse che la donna aveva confermato quando era stata sentita nella scorsa udienza. In quel frangente, però aveva anche rimesso le querele. Il difensore del 37enne, avvocato Anna Sambucaro, ha quindi chiesto il non doversi procedere per i reati da querela, compreso quello di stalking, e quindi di assorbire in quest’ultimo capo d’imputazione anjche i reati di rapina ed estorsione. La sentenza è attesa per il prossimo 3 luglio.
Sette anni e mezzo di reclusione enon meno di 25mila euro di risarcimento sono le richieste di accusa e parte civile a un processo a un altro marocchino accusato di maltrattamenti in famiglia. Questo fatto, avvenuto nel basso Mantovano lo scorso anno, era venuto alla luce grazie alla segnalazione dello zio di cinque minorenni. I carabinieri avevano fatto irruzione in casa e la più grande delle figlie dell’imputato, una 17enne, aveva dato una lettera ai carabinieri in cui accusava il padre di ripetute violenze, facendolo arrestare. Dopo quell’evento gli altri famigliari della 17enne, compresi i fratellini, hanno ritrattato le accuse, e su ciò hanno fatto leva ieri i difensori dell’imputato, avvocati Filippo e Alessandra Moreschi, nel chiedere l’assoluzione per il loro assistito. L’avvocato di parte civile, Gianfredo Giatti, ha invece ribadito le accuse del Pm chiedendo come risarcimento una cifra che non sia inferiore ai 25mila euro. La sentenza è attesa per il prossimo 26 giugno.