Paiolo: gli enti non facciano finta di niente

MANTOVA Non si è ancora chiuso il braccio di ferro ambientalista per la futura destinazione dell’area ex lago Paiolo. Su istanza del consigliere comunale ambientalista Gloria Costani, supportata da una richiesta del legale Francesco Errante di Reggio Calabria, che scrive in rappresentanza della Societas Herpetologica Italica, è stata già messa in calendario nei prossimi giorni la convocazione di una commissione ambiente dedicata ad affrontare il tema del danno ambientale che il piano attuativo approvato e vigente sull’area arrecherebbe, specie ad alcune specie animali protette o in via di estinzione.
La richiesta del legale, sollecitata dal locale rappresentante della Shi, Enrico Cavaletti, va anche oltre il piano attuativo di cui è titolare una importante società immobiliare veronese. Gli ambientalisti – fra cui anche quelli costituitisi in comitato civico a favore del mantenimento e della salvaguardia dell’area, contestano anche i carotaggi effettuati dalla Tea per la realizzazione di nuovi pozzi piezometrici per il prelievo d’acqua in falda.
Attraverso il Comune e gli enti di tutela del territorio, fra cui il Parco del Mincio, la Shi chiede di poter relazionare in commissione ambiente, davanti al presidente Pier Luigi Baschieri e all’assessore alla partita Andrea Murari, circa la possibilità di creare un Aren nell’ex Paiolo, ossia un’area di rilevanza erpetologica di livello nazionale riconosciuta dalla Societas Herpetologica Italica, associazione scientifica nazionale promuovente la ricerca erpetologica di base e applicata, la divulgazione delle conoscenze sull’erpetofauna e la protezione degli anfibi e rettili e dei loro habitat.
In particolare, i lavori in corso «sembrano avere con una ragionevole certezza causato un danno ambientale che si ripercuote sulla popolazione di rana latastei ed emys orbicularis – entrambe specie inserite nella direttiva Cee “Habitat” – individuate nel sito.