Parco Te? Ma quell’area è tutta vincolata

MANTOVA – Un progetto contestabile sotto il versante dell’utilità e della strategicità, ma soprattutto linosservante dei vincoli che tutelano l’area monumentale di Palazzo Te. Questo il nucleo delle osservazioni che  Stefano Rossi, capogruppo dell’opposizione di centrodestra in via Roma, indirizza al sindaco  Mattia Palazzi e al suo progetto di riqualificazione dell’area ex ippodromo che abbraccia anche i tre campi di calcio. Tutte strutture storiche, precisa Rossi, che hanno fatto la gloria del Mantova calcio, della stagione ippica, persino delle corse automobilistiche che vedevano sfrecciare Nuvolari sul “circuito di Belfiore” che transitava in viale Te… «Pe questa ragione – commenta il capogruppo di “Mantova ideale” – ho dato avvio a una petizione per sensibilizzare i mantovani verso un patrimonio storico che il disegno di riqualificazione voluto da Palazzi finirebbe per cancellare definitivamente».
Dunque, un discorso di tutela della memoria? Non solo. Per Rossi anche l’aspetto amministrativo denuncia delle falle. «Un decreto ministeriale firmato dall’allora ministro Jervolino, datato 18 agosto 1955, sollecitato da colei che sarebbe diventata vicesindaco e benemerita di Mantova, Vittorina Gementi, testualmente, faceva “divieto di eseguire opere che possano danneggiare la luce o la prospettiva, o comunque possano alterare le condizioni di ambiente e di decoro del monumento [Palazzo Te, ndr]”. Un disposto – aggiunge Rossi – accompagnato da una planimetria che ricomprende anche l’area dell’ippodromo. Questo vincolo ministeriale col progetto di “parco Te” di Palazzi non viene rispettato».
Alle parole di Rossi si sommano anche quelle del capogruppo di Forza Italia  Pier Luigi Baschieri: «Il ministero sul progetto di Palazzi ha stanziato 5 milioni, ma l’opera verrà a costarne 8, secondo quando dichiarato dallo stesso sindaco. Dunque, mancano anche qui 3 milioni, che Palazzi conta di reperire con un indebitamento dell’ente», conclude l’azzurro.