Per il campo nomadi di via Guerra non bastano 250mila euro. Il Comune ne deve mettere altri 50mila

MANTOVA C’era già un budget di 250mila euro (per gli spiriti “retro” da tradursi in mezzo miliardo di vecchie lire), ma non sono bastati: l’adeguamento dell’impiantistica sulle utenze del campo nomadi di via Guerra ha necessità di altri 49mila euro (quasi 100 milioni di ex lire) visti i costi per installare contatori e colonnine “anti-truffa”.
La storia è nota e muove insofferenza un po’ ovunque per il costo sociale che il campo produce all’amministrazione comunale. Come si legge nelle carte del Comune stesso, l’amministrazione ha disposto di procedere agli interventi di messa in sicurezza impiantistica dell’area di sosta attrezzata, e in particolare al rifacimento delle infrastrutture, delle linee, dei quadri e dei circuiti elettrici “in quanto gli attuali, a causa dello stato di vandalizzazione in cui versano, sono pericolosi e non sono in grado di sopportare alcun carico aggiuntivo”. Da qui il disposto affidato all’Aster per il ripristino delle colonnine elettriche e la posa di nuovi contatori in un numero tale da alimentare singolarmente le piazzole (tipo condominio orizzontale) per potere così chiudere le utenze elettriche dei nuclei morosi. Tantopiù che il credito vantato dai gestori per quanto riguarda gas ed elettricità ha ormai raggiunto cifre a cinque zeri.
Mossa da tali premesse, Aster ha provveduto alla posa di un sistema di blindatura dei quadri elettrici e degli armadi dei contatori con annesso impianto di videosorveglianza: le manomissioni delle colonnine infatti non consentivano di stabilire chi evadesse gli oneri e chi li ottemperasse.
Stessi problemi si sono presentati, oltre che sul contatore dell’energia, anche su quelli del gas. Da qui la necessità di arrivare alla dismissione dell’impianto per la distribuzione del gas con la sostituzione degli attuali apparecchi per il riscaldamento e la produzione dell’acqua sanitaria dei servizi igienici con boiler e termo-arredi elettrici.
Risultato: per poter far pagare agli utenti del campo il dovuto in forma equa, dopo il primo stanziamento di 250mila euro si è resa necessaria una aggiunta di 48.800 euro.